Concessioni perpetue e possibilità di rimandare all’infinito la rimozione degli impianti inutilizzati. Ora attendiamo risposte
Trivelle, non é mica finita. Le
concessioni perpetue entro le 12 miglia e la possibilità di rimandare
all’infinito lo smantellamento delle piattaforme inutilizzate – i due regali ai petrolieri che il referendum mirava a cancellare – contrastano con la normativa UE e sono l’oggetto di una nostra interrogazione alla Commissione Europea. E’ stata cofirmata dalle colleghe Adinolfi ed Evi.
L’interrogazione non é ancora on line sul sito dell’Europarlamento. Secondo la direttiva 94/22/CE relativa a ricerca ed estrazione di idrocarburi, gli Stati membri devono far sì che le concessioni non durino “per un periodo più lungo
di quanto sia necessario per il corretto svolgimento delle attività
autorizzate”. Domandiamo dunque alla Commissione come intende agire per
assicurare il rispetto di questa disposizione da parte dell’Italia.
Lo smantellamento
degli impianti offshore inattivi é un aspetto per il quale l’UE può
esercitare le proprie competenze, o almeno così sostiene la
comunicazione della Commissione Europea COM(1998)49 e l’UE ha aderito al cosiddetto “protocollo offshore” della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo. Il protocollo (il cui nome completo é “Protezione
del Mare Mediterraneo dall’inquinamento derivante dall’esplorazione e
dallo sfruttamento della piattaforma continentale, del fondo del mare e
del suo sottosuolo“) dice espressamente, all’articolo 20, che gli impianti in disuso o abbandonati vanno rimossi.
Di nuovo, l’interrogazione chiede alla Commissione quali strade essa intende seguire per far sì che l’Italia si adegui.
Vi informeremo ovviamente della risposta sperando che non sia – come spesso accade – una supercazzola.
fonte: http://www.dariotamburrano.it