Il sistema energetico della maggior parte delle piccole isole
nel mondo è basato sui combustibili fossili, con una produzione molto
costosa e consumi inefficienti. E questo, malgrado le notevoli risorse
rinnovabili disponibili.
In Italia il maggior costo di generazione
legato ai generatori diesel presenti nelle 13 isole minori non gestite
dall’Enel ammonta a 70 milioni di euro all’anno, cui si aggiungono circa
10 milioni €/anno per le 8 isole non interconnesse e gestite da Enel.
La
rapida riduzione dei prezzi del solare, dell’eolico e degli accumuli e
l’Accordo sul clima di Parigi stanno però rapidamente cambiando le
prospettive future.
Al momento si
contano alcune limitate esperienze che generano il 100% dell’elettricità
consumata grazie alle fonti rinnovabili, come El Hierro,
un’isola delle Canarie che utilizza un parco eolico con 5 impianti
collegato ad un sistema di pompaggio con un bacino posto in cima ad una
montagna, o l’isola danese di Samsø che basa la propria autosufficienza su un parco eolico di 34 MW (QualEnergia.it, Isole, le 11 campionesse dell'energia pulita).
Crescono
comunque le iniziative nelle isole di tutto il mondo volte ad
accrescere il ruolo delle energie rinnovabili. E, naturalmente, anche le
nostre isole minori verranno coinvolte dal vento del cambiamento. Una
novità importante, vista la loro importanza strategica, anche come anticipatrici della transizione energetica italiana ed europea.
Dopo mezzo secolo di immobilismo la situazione sta evolvendo rapidamente sotto la spinta di interessanti novità in campo normativo. Il Ministero dello Sviluppo Economico sta infatti emanando un provvedimento che, finalmente, prevede impegni per i produttori locali sul fronte delle rinnovabili.
Finora
non c’era nessun interesse a intervenire su questi fronti: anzi, il
pagamento a piè di lista degli extra-costi portava ad un atteggiamento
passivo, se non ostile.
Se è
probabile una maggiore apertura da parte delle società elettriche
isolane, andrà affrontato con equilibrio il delicato tema dell’inserimento nel territorio degli impianti. È il caso dell’eolico che, al momento, viene escluso dalle Soprintendenze.
E poi ci sono gli aspetti tecnici. Superata una certa percentuale di copertura della domanda con le rinnovabili, si pone con forza la questione della scelta dei sistemi di accumulo dell’energia.
Un convegno organizzato dal Coordinamento FREE e dal titolo "Isole minori, possibili avanguardie della transizione energetica"
che si terrà il 4 maggio 2016 (ore 14-18), a Roma presso il Ministero
dell'Ambiente (Via C. Colombo, 44) farà il punto sulle promettenti
prospettive che si apriranno nelle piccole isole italiane e sugli
ostacoli che si dovranno superare per consentire una rapida transizione.
fonte: http://www.qualenergia.it