La UEFA EURO 2016 mira alla
sostenibilità. Dopo il bilancio “One year to go report”, sono molte le
iniziative per ridurre l'impatto ambientale, economico e sociale
dell'evento. Fino alla redazione di un report post-Europei, quando si
tireranno le somme in termini di risultati raggiunti.
Calcio d'inizio effettuato, i Campionati Europei di Calcio hanno preso il via. Parlare di sostenibilità riguardo ad eventi di queste dimensioni non è semplice, ma l'edizione francese intende invertire la rotta. Sulla carta e, si spera, nei fatti.
La decisione di certificare ISO 20121 UEFA EURO 2016 nasce proprio da questo proposito. “Abbiamo
l'enorme responsabilità di andare incontro alle aspettative dei nostri
padroni di casa e ospiti, e di lasciare un'eredità positiva per il
futuro” ha commentato Michel Platini, Presidente UEFA, in occasione del lancio del bilancio di responsabilità e sostenibilità “One year to go report” nel quale sono state presentate tutte le azioni volte ad ottenere la certificazione per gli eventi sostenibili. “Il
mondo interò starà lì a guardare la palla che inizia a rotolare [...] e
l'interesse ambientale, economico e sociale è alto. Sono già in atto
iniziative interne ed esterne per far sì che UEFA EURO 2016 abbia un
impatto quanto più possibile proficuo, in sé stesso ma anche nello
stabilire nuovi standard e nel trarre insegnamenti utili ai tornei
futuri”.
Ridurre l'impronta ecologica del torneo, misurare i benefici economici
in relazione alla possibilità di dare nuova destinazione agli impianti e
alle ricadute positive sulle città ospitanti, integrare una dimensione sociale
all'interno dei campionati sono i tre macro-obiettivi dichiarati. Una
puntuale rendicontazione e il coinvolgimento dei vari portatori
d'interesse per la fase di riutilizzo delle infrastrutture completano il
quadro degli intenti virtuosi.
Nello specifico, dei dieci stadi che
ospitano le partite, quattro sono stati costruiti dal nulla (una
concessione che pesa non poco sull'impatto ambientale), mentre gli altri
hanno subito un riammodernamento. Per quel che riguarda le nuove
costruzioni, il diritto della medaglia prevede che siano totalmente
integrati nella realtà urbana delle singole città dove, a partire dalla
fine degli Europei, dovrebbero ospitare una serie di altre attività.
D'altro canto, per sensibilizzare il pubblico è stato messo a punto per i tifosi l’Eco-Calcolatore di UEFA Euro2016,
uno strumento che rende possibile il calcolo delle emissioni di CO2 dei
propri spostamenti. Tutti gli stadi sono muniti di indicatori di
consumo elettrico, mentre le fan zones allestite nelle diverse
località ospiteranno una serie di incontri mirati sulla sostenibilità
dei grandi eventi sportivi. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti,
la regola d'oro sarà la classica formula di riduzione, riuso e riciclo.
Svuotatisi gli spalti, infine,
nell'autunno 2016 è prevista la redazione di un report post-evento, che
ripercorrerà passo dopo passo obiettivi e risultati raggiunti. Tirando
le somme sulla base delle parole d'ordine integrità, inclusione, buona
gestione e trasparenza. “L'asticella per UEFA EURO 2016 è stata
posizionata in alto, ma siamo chiaramente sul giusto cammino e sono
personalmente convinto che le aspettative saranno pienamente
soddisfatte” ha concluso Platini nella sua nota di commento. Ci auguriamo che abbia ragione.
fonte: http://nonsoloambiente.it