Un
risultato al limite dell'imbarazzo
Sono
usciti i dati ufficiali di gestione della raccolta differenziata
2015, a cura di Arpa regionale.
Parma
svetta sopra tutti gli altri capoluoghi di provincia con un 74%
(+6,3%) di raccolta differenziata, la seconda città, Forlì, si
ferma al 64%. La peggiore è Bologna con il 45%.
In
termini da formula uno Parma ha doppiato gli avversari.
Osservando
il dato più importante, quello del rifiuto residuo pro capite, i
rifiuti da smaltire insomma, la città ducale fa segnare 139 kg, ed
anche qui non c'è gara.
Le
seconde città capoluogo più virtuose sono in ex equo Modena e Forlì
con 270 kg, un quantitativo doppio rispetto a Parma, che surclassa i
centri emiliano romagnoli con numeri eclatanti.
Siamo
al limite dell'imbarazzo.
Perché
non è nemmeno possibile un confronto.
I
parmigiani si dimostrano i migliori riciclatori della regione e il
sistema di raccolta differenziata cittadino quello che ha dato la
svolta ambientale al sistema, con una ricaduta economica importante,
quei 700 mila euro che la nuova legge regionale ha assegnato nel 2016
proprio a Parma, in virtù dei sorprendenti numeri espressi.
Non
possono che gioire gli amministratori pentastellati con in testa
l'assessore all'ambiente Gabriele Folli: Parma esempio a livello
italiano, ma anche caso europeo studiato e premiato.
E
pensare che si può ancora migliorare.
Attaccando
quel 25% di residuo anche ancora resiste.
Sono
le micro discariche attorno ai cestini stradali, le ancora
migliorabili prestazioni delle imprese (bar e ristoranti in cima alla
lista), la differenziata nei parchi e durante le feste di quartiere,
l'ampliamento della differenziata alle plastiche miste.
Vediamo
ancora troppe persone gettare mozziconi e cartacce, liberarsi sulla
strada di ciò che non serve più.
Ma
anche sul fronte legislativo la strada è ancora lunga.
Ci
sono troppi imballaggi di difficile o impossibile riciclo, troppi
materiali non inclusi nel contributo Conai per il riciclo, troppi
scarti che finiscono nella fauci degli inceneritori o nelle
profondità delle discariche, ancora troppo usa e getta e oggetti di
insufficiente durata e riparabilità.
Parma
ha dimostrato come sia possibile anche nelle grandi città applicare
una corretta gestione dei rifiuti e trasformare in risorsa quello che
generalmente viene considerato un irrisolvibile problema.
Aldo Caffagnini
fonte: http://aldocaffagnini.blogspot.it