In crescita costante gli “appassionati”, cioè i cittadini per cui la sostenibilità è un tema prioritario
A fine marzo 2016 sono stati resi noti i risultati del “2° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile”, frutto della collaborazione fra LifeGate e l’istituto di ricerca sociale Eumetra Monterosa.
La ricerca è stata condotta, dopo la chiusura di EXPO, su un campione
di 1000 individui rappresentativo della popolazione italiana a cui è
stato somministrato telefonicamente un questionario suddiviso in quattro
aree di indagine riguardanti la sostenibilità:
Espressioni quali sviluppo sostenibile, sostenibilità ambientale, energia sostenibile, sostenibilità sociale, mobilità sostenibile, solo per citarne alcune, sono ben comprensibili per il 28% del campione, in
particolare per la popolazione maschile fra i 18 e i 44 anni, abitanti in grandi città, con titolo di studio medio-alto e che svolgono la professione di imprenditori, liberi professionisti, dirigenti, ecc. oppure fra studenti e appassionati dell'argomento.
Atteggiamento verso la sostenibilità
Alla domanda se la sostenibilità sia un tema sentito o solo di moda, il campione ha risposto per il 49% asserendo che si tratta di uno stile di vita che si sta sempre più affermando, mentre il 38% degli intervistati ritiene che sia solo una moda.
Ma, soprattutto, il 37 % ritiene che la sostenibilità non possa passare in secondo piano a causa della crisi economica; in particolare i più convinti sono gli italiani fra i 18 e i 34 anni con un titolo di studio medio-alto, mentre i 35-44enni, laureati e residenti nelle grandi città, hanno risposto che la sostenibilità è un argomento trendy comunque da cavalcare nonostante la crisi.
I mezzi pubblici, l'agricoltura biologica e le energie rinnovabili sono sostenute da oltre l'85% degli intervistati, ma riscuotono molto favore anche l'omeopatia, la medicina naturale e le piste ciclabili.
Infine, gli italiani mostrano un atteggiamento positivo verso tutti gli aspetti della sostenibilità, tanto che 9 italiani su 10 effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti speciali e il 64% sta attento ad acquistare prodotti sfusi/privi di imballaggio.
Comportamenti di consumo e disponibilità all'acquisto sostenibile
Per quanto riguarda i comportamenti e i consumi sostenibili, l'86% ha dichiarato di adottare quotidianamente la raccolta differenziata, il 36% di evitare, quando possibile, l'utilizzo della propria auto, mentre il 33 % cerca di consumare preferibilmente alimenti a km 0.
Inoltre, il 45% degli intervistati si è detto disponibile all'acquisto di beni e servizi sostenibili, anche a fronte di costi superiori. La maggiore disponibilità riguarda l'acquisto di elettrodomestici a basso consumo (61%), lampadine a led (61%), prodotti a km 0 (52%) e da agricoltura biologica (47%).
Il “senso di responsabilità verso le generazioni future/i figli”, con l'85%, guida la scala delle motivazioni che conducono gli italiani all'acquisto di un prodotto/servizio sostenibile, seguito dalla “Ricerca dell'opzione più salutare” (81%) e dall'"Amore per l'ambiente” (81%).
Per concludere, l'80% dei consumatori privilegia in Made in Italy rispetto al prodotto sostenibile di importazione, mentre un 20% si dice indifferente. Da sottolineare che la maggioranza di chi sostiene il Made in Italy è composta da “appassionati”, cioè da coloro per cui la sostenibilità rappresenta un tema prioritario; sono in prima linea le giovani donne fra i 18 e i 24 anni in possesso di un titolo di diploma o di laurea.
fonte: http://www.arpat.toscana.it
- livello di conoscenza,
- atteggiamento dominante,
- comportamento di consumo,
- comportamento di acquisto.
Espressioni quali sviluppo sostenibile, sostenibilità ambientale, energia sostenibile, sostenibilità sociale, mobilità sostenibile, solo per citarne alcune, sono ben comprensibili per il 28% del campione, in
particolare per la popolazione maschile fra i 18 e i 44 anni, abitanti in grandi città, con titolo di studio medio-alto e che svolgono la professione di imprenditori, liberi professionisti, dirigenti, ecc. oppure fra studenti e appassionati dell'argomento.
Atteggiamento verso la sostenibilità
Alla domanda se la sostenibilità sia un tema sentito o solo di moda, il campione ha risposto per il 49% asserendo che si tratta di uno stile di vita che si sta sempre più affermando, mentre il 38% degli intervistati ritiene che sia solo una moda.
Ma, soprattutto, il 37 % ritiene che la sostenibilità non possa passare in secondo piano a causa della crisi economica; in particolare i più convinti sono gli italiani fra i 18 e i 34 anni con un titolo di studio medio-alto, mentre i 35-44enni, laureati e residenti nelle grandi città, hanno risposto che la sostenibilità è un argomento trendy comunque da cavalcare nonostante la crisi.
I mezzi pubblici, l'agricoltura biologica e le energie rinnovabili sono sostenute da oltre l'85% degli intervistati, ma riscuotono molto favore anche l'omeopatia, la medicina naturale e le piste ciclabili.
Infine, gli italiani mostrano un atteggiamento positivo verso tutti gli aspetti della sostenibilità, tanto che 9 italiani su 10 effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti speciali e il 64% sta attento ad acquistare prodotti sfusi/privi di imballaggio.
Comportamenti di consumo e disponibilità all'acquisto sostenibile
Per quanto riguarda i comportamenti e i consumi sostenibili, l'86% ha dichiarato di adottare quotidianamente la raccolta differenziata, il 36% di evitare, quando possibile, l'utilizzo della propria auto, mentre il 33 % cerca di consumare preferibilmente alimenti a km 0.
Inoltre, il 45% degli intervistati si è detto disponibile all'acquisto di beni e servizi sostenibili, anche a fronte di costi superiori. La maggiore disponibilità riguarda l'acquisto di elettrodomestici a basso consumo (61%), lampadine a led (61%), prodotti a km 0 (52%) e da agricoltura biologica (47%).
Il “senso di responsabilità verso le generazioni future/i figli”, con l'85%, guida la scala delle motivazioni che conducono gli italiani all'acquisto di un prodotto/servizio sostenibile, seguito dalla “Ricerca dell'opzione più salutare” (81%) e dall'"Amore per l'ambiente” (81%).
Per concludere, l'80% dei consumatori privilegia in Made in Italy rispetto al prodotto sostenibile di importazione, mentre un 20% si dice indifferente. Da sottolineare che la maggioranza di chi sostiene il Made in Italy è composta da “appassionati”, cioè da coloro per cui la sostenibilità rappresenta un tema prioritario; sono in prima linea le giovani donne fra i 18 e i 24 anni in possesso di un titolo di diploma o di laurea.
fonte: http://www.arpat.toscana.it