Sin dalle prime ore successive al terremoto, il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (Snpa), composto da Ispra e dalle 21 Agenzie regionali (Arpa) e provinciali (Appa) ambientali italiane, si è attivato per fare fronte alle emergenze ambientali indotte dal sisma. I diecimila esperti della rete nazionale Snpa si sono resi da subito disponibili per monitorare il rischio frane, verificare faglie e fratture della terra, controllare la situazione idrogeologica dell’area colpita dal sisma e operare tutte le necessarie verifiche ambientali.
La squadra di esperti dell’Ispra, presente nella struttura Dicomac (Direzione comando e controllo) di Rieti,
si sta occupando, in coordinamento con le altre strutture di Protezione
civile, delle principali criticità da affrontare nel post-sisma per
poter selezionare le professionalità più idonee all’interno del Sistema.
A tale scopo, Arpa Friuli-Venezia Giulia ha
messo a punto un database nazionale, condiviso con Ispra, nel quale
sono stati raccolti i nominativi dei tecnici più idonei del Sistema per
ciascun campo di azione: geologi,
esperti di bonifiche e gestione di rifiuti di macerie, controllo della
qualità delle acque potabili e sotterranee, tecnici dei monitoraggi
ambientali, esperti di rischio radiologico e industriale, biologi delle
aree protette. Una volta definiti in sede Dicomac i siti di interesse e
le relative attività da svolgere, team di tecnici del Sistema partiranno
alla volta delle zone terremotate.
Disponibili sull’home page del sito di Ispra i
report giornalieri elaborati dai tecnici operativi, sotto il
coordinamento della Protezione civile nazionale, sin dal 25 agosto nella
zona colpita dal sisma.
fonte: http://ambienteinforma-snpa.it