Entro la fine del 2017 dal mercato britannico spariranno i cotton fioc
con bastoncini in plastica mentre la Francia dal 2018 ne vieterà la
commercializzazione. Intanto la Jhonson&Jhonson ha smesso di
produrli
Otto
miliardi di euro all’anno è l’impatto economico mondiale del
marine litter stimato nel
rapporto 2016 Marine Litter Vital Graphics di Unep (United Nations
environment programme) e Grid-Arendal. Su scala europea,
invece, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione
Europea, il marine litter costa 476,8 milioni di euro
all’anno. Una cifra che
prende in considerazione solo i settori di turismo e pesca perché
non è possibile quantificare l’impatto su tutti i comparti
dell’economia. In particolare, il costo totale stimato per la
pulizia di tutte le spiagge dell’Unione Europea è pari a 411,75
milioni di euro, mentre l’impatto sul settore pesca è stimato
intorno ai 61,7 milioni di euro. In
pratica oltre al danno ambientale c'è anche quello economico.
In
Italia, secondo i
dati dell'indagine “Beach litter”, la campagna di Legambiente
che ha monitorato a maggio 2016 ben 47 spiagge italiane coprendo
un’area di 106.245 mq, a guidare la classifica dei rifiuti
spiaggiati sono: pezzi di plastica e polistirolo (22,3%), cotton fioc
(13,2%) e mozziconi di sigaretta (7,9%). In pratica il 76,3%
degli oggetti trovati è fatto di plastica.
Nell'ultimo
periodo l'attenzione si sta focalizzando sui cotton fioc, e
i primi in Europa a lanciare una vera e propria campagna sono stati
gli scozzesi dell'associazione ambientalista Fidra
nel 2013, con la
campagna “The
Cotton Bud Project. Take the pledge” nella quale si invitano i
consumatori al corretto smaltimento del prodotto e all'acquisto di
cotton fioc sostenibili, ovvero cotton fioc dove il classico
bastoncino non sia fatto in plastica ma di materiali compostabili.
Senza dimenticare che dal
2018 in Francia entrerà in vigore una legge che ne vieta la
commercializzione.
La
campagna scozzese ha
avuto un tale successo che, a distanza di poco più di tre anni, i
principali attori della grande distribuzione che operano in Uk si
sono impegnati a commercializzare entro la fine del 2017 solo cotton
fioc sostenibili. I primi ad accettare la sfida sono stati Tesco e
Sainsbury's e
poi via via tutti gli altri Morrisons, Asda,
Aldi, Lidl, Superdrug, BootsUk e Mothercare.
A
conti fatti si tratta di una vera e propria messa al bando
dei cotton fioc tradizionali,
che non ha lasciato indifferenti i produttori. Infatti da metà
febbraio 2017 la
multinazionale Johnson&Johnson
ha smesso di produrre cotton fioc con bastoncini in plastica
sostituendoli con quelli in
carta.
Niamh Finan, Group Marketing
Manager della
Johnson&Johnson ha
dichiarato: “Ci
rendiamo conto che i nostri prodotti hanno un impatto ambientale, ed
è per questo che stiamo lavorando duramente per migliorarci
continuamente e diventare
i campioni delle
migliori pratiche nel campo della sostenibilità, in linea con i
principi fondanti della nostra società”,
gli fa eco la dottoressa
Clare Cavers,
responsabile della ricerca di
Fidra che al Telegrafh dice:
"Ci
complimentiamo con Johnson & Johnson per aver guidato questo
cambio
nei
materiali del
prodotto, è
una parte importante della soluzione al crescente problema di
inquinamento da
plastica nei nostri mari. Ma
è anche necessario
un cambio
nel comportamento dei consumatori, per assicurarsi
che le persone
smaltiscano i
rifiuti in maniera
responsabile e gettino
solo carta nello
sciacquone.”
Per Sue Kinsey,
Senior Pollution Policy Officer del
Marine Conservation Society: “La
quantità di cotton fioc raccolti
dai nostri addetti
durante le azioni di
pulizia
della spiagge
del Regno Unito sono raddoppiati dal 2012 quando
la media era di 11-24
bastoncini
ogni 100 metri
di spiaggia. Quindi –
continua la Kinsey -
siamo lieti che Johnson &
Johnson abbia
ascoltato le preoccupazioni dei consumatori passando
dalla plastica alla carta per i loro cotton fioc. Questo certamente
diminuirà
la quantità di plastica raggiungere i nostri mari. Tuttavia
invitiamo tutti a ricordare un messaggio molto semplice, solo
le 3P pipì, cacca e carta (in
inglese pee poo e paper, nda) devono
andare nel gabinetto, tutto il resto nella spazzatura”.
fonte: www.ecodallecitta.it