EcoTyre, oltre 50 mila tonnellate di pneumatici raccolti nel 2016



















EcoTyre continua a raccogliere pneumatici a fine vita in tutta Italia. Nato 6 anni fa, il Consorzio ha chiuso il 2016 con oltre 50 milioni di chilogrammi di PFU gestiti attraverso le attività ordinarie, gli interventi straordinari per PFU Zero e ritiri presso gli autodemolitori ACI. Presentato a Bologna in occasione dell’edizione 2017 di Autopromotec, il report redatto da EcoTyre sottolinea il grande lavoro fatto al sud Italia, dove la raccolta di PFU (pneumatici fuori uso) è passata da 3 milioni di chilogrammi nel 2015 ad oltre 10 milioni di kg nel 2016. Come ricordato da Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre, “l’obiettivo di raccolta è stato nuovamente superato grazie al grande lavoro fatto in meridione. Ad esempio in Campania abbiamo quintuplicato la raccolta, facendola diventare in un solo anno la seconda regione per quantitativi gestiti”.
10 punti di raccolta e 606 soci
Le oltre 50 mila tonnellate raccolte nel 2016 sono il frutto di un lavoro capillare su tutto il territorio italiano, che può fare affidamento su 10 mila punti di raccolta e una media di 120 ritiri al giorno. Punto di forza di EcoTyre è quello di garantire il servizio tutto l’anno e la possibilità di programmare i ritiri in modo da ottimizzare costi e tempistiche. Altro aspetto che ha portato al raggiungimento dell’obiettivo è aver ampliato il numero di soci, arrivato ad oggi a 606 contro i 449 nel 2015, che conferma EcoTyre come la prima realtà del settore per numero di aziende associate. Questo incremento è stato possibile grazie al contributo ambientale tra i più bassi del mercato, risultato di un approccio razionale e attento ai costi gestionali ma garantendo sempre un servizio di alto livello come dimostrano le certificazioni ISO 9001 e 14001.
PFU Zero, alla ricerca degli pneumatici abbandonati
Se monitorare e raccogliere gli pneumatici regolarmente immessi sul mercato è un’operazione tracciabile, la situazione cambia radicalmente per le coperture commercializzate irregolarmente e dove non è stato pagato il contributo aziendale. Con PFU Zero, EcoTyre ha avviato il primo progetto nazionale di mappatura dei depositi abbandonati di pneumatici fuori uso. Cittadini, enti locali e associazioni possono segnalare situazioni potenzialmente pericolose; in circa quattro anni di attività sono stati raccolti oltre 1 milione di PFU attraverso circa 80 interventi straordinari in tutta Italia. Proprio per combattere le vendite irregolari di pneumatici, EcoTyre in collaborazione con Legambiente, Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus, Ecopneus e Greentire ha creato la piattaforma “CambioPulito”. Si tratta di un osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia, situazione che genera circa 20/30mila tonnellate di pneumatici immessi illegalmente nel mercato del ricambio. Questo flusso illegale causa alle casse dello Stato un ammanco di contributi ambientali per 12 milioni di euro ogni anno e un’evasione IVA stimata in 80 milioni di euro.


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Al lavoro con Legambiente e Marevivo

Aumentare la sensibilizzazione sulla tematica del corretto recupero dei PFU è un punto fondamentale per EcoTyre. Per questo motivo sono state realizzate campagne con Marevivo e Legambiente, oltre a quelle che arriveranno nei prossimi mesi, per sottolineare l’importanza del rispetto dell’ambiente. “L’ultima iniziativa – ha concluso Ambrogio – riguarda Pantelleria dove lo scorso anno siamo stati con il progetto PFU Zero pochi giorni dopo l’incendio che ha devastato i boschi dell’isola. Vedendo quello scempio abbiamo deciso di intervenire e così abbiamo aderito alla campagna 10.000 alberi per Pantelleria, promossa da Parchi per Kyoto per la riforestazione dei boschi dell’isola. Abbiamo deciso di dare il nostro contributo all’ambiente firmando un protocollo d’intesa per il ritiro gratuito degli PFU e donando un albero per ogni Socio attivo al 31 dicembre 2016, ossia 564 piante che saranno presto messe a dimora”. Per i comuni di Ustica, Pantelleria e Lampedusa, nonostante la difficile logistica, EcoTyre ha messo a disposizione di queste isole un canale costante di smaltimento di PFU.

fonte: http://www.greenstyle.it