Un laboratorio rimette a nuovo frigoriferi o lavatrici dismessi o
rottamati e li pone in vendita a prezzi concorrenziali: un'iniziativa
della Astelav e del Sermig
Si può trovare una lavastoviglie a 99 euro,
spendere 69 euro per un frigorifero, oppure comprare una lavatrice a
129 euro. Nel primo negozio in Italia di elettrodomestici rigenerati un
piano cottura o un’asciugatrice costano mediamente la metà. Merito della
“rigenerazione”, da cui il nome della nuova impresa che aspira a
diventare una nuova catena commerciale e a diffondersi nel resto del
Paese: “Ri-generation” ha aperto stamattina il suo punto vendita numero
uno a Torino, in via Mameli 14, nel cuore del Balon, il mercato
dell'usato per antonomasia.
Tutto nasce da un'intuizione della famiglia Bertolino, imprenditori
torinesi che con la loro Astelav sono tra i principali distributori
europei di ricambi per elettrodomestici, e dall’incontro con il
volontariato del Sermig di Ernesto Olivero. L'obiettivo è duplice: dare
nuova vita agli elettrodomestici dismessi dalle grandi catene di
distribuzione o “rottamati” da chi ne acquista uno nuovo, immettendoli
nuovamente sul mercato, dopo le riparazioni del caso, a prezzi
concorrenziali; ma anche ridare lavoro a chi lo ha perso, a cominciare
dagli operai o dagli addetti dell'indotto lasciati a casa dopo la
chiusura dello stabilimento Indesit di None.
Così, sei mesi fa, la Astelav ha aperto all'interno del proprio
stabilimento a Vinovo un laboratorio di “rigenerazione”, dove hanno
trovato lavoro 5 persone, tra cui due tecnici rimasti a casa dopo la
delocalizzazione dell'Indesit, un giovane di 21 anni, un ex venditore di
elettrodomestici rimasto nel limbo della disoccupazione a pochi anni
dalla pensione: si occupano di raccogliere frigoriferi, lavatrici o
forni dismessi e di riportarli a nuova vita. “I nostri tecnici li
rigenerano attingendo ai nostra rete di ricambi originali – chiariscono
Giorgio, Riccardo ed Ernesto Bertolino – riconsegnando sul mercato un
prodotto funzionante,
conveniente e garantito per un anno”. Ed il “mercato” è sotto casa, per
il momento nel nuovo negozio inaugurato a Borgo Dora nei locali messi a
disposizione dal Sermig. In futuro chissà. “Contiamo che questo modello
di economia circolare possa prendere piede anche in Italia – auspica
Ernesto Bertolino – così da diffondersi in altri quartieri di Torino e
in altre città”.
fonte: http://torino.repubblica.it