Il tribunale del Lazio si pronuncia su alcuni ricorsi presentati dopo la
maxi multa europea. E conferma: lo Stato non può rivalersi
indiscriminatamente su Regioni e Comuni
Il problema delle discariche abusive italiane torna nelle aule dei tribunali. O meglio ne esce, con una sentenza emessa solo qualche giorno fa dal Tar del Lazio. Sul tavolo dei giudici amministrativi è finita ancora una volta la questione delle responsabilità e delle competenze in presenza di siti illegali. Nel 2014 l’italia è stata sanzionata dall’Unione Europea per aver violato la normativa comunitaria in materia di gestione dei rifiuti con oltre 200 discariche non a norma: 40 milioni di euro di multa e un’altra penalità extra da 42,8 milioni per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie.
Lo Stato ha pagato (e sta ancora
pagando), rivalendosi su Comuni e Regioni interessati dai siti illegali.
La normativa italiana lo prevede ma per quello che sembra a prima vista
un atto dovuto, è mancata completamente una verifica a priori delle responsabilità.
Come ricorda la sentenza, che ha dato ragione agli enti locali
proponenti il ricorso, se da un lato procedure e interventi
(prevenzioni, indagini, bonifica ecc) sono realizzati d’ufficio dal
comune territorialmente competente e, qualora questo non provveda, dalla
regione, per i Siti di interesse nazionale la competenza è attribuita al Ministero dell’Ambiente. Si legge:
“Emerge con chiara evidenza che il corpus normativo in materia richiede lo svolgimento di una fase propedeutica a quella dell’esercizio dell’azione di rivalsa, vale a dire l’individuazione delle relative responsabilità, che postulano il mancato esercizio del potere di provvedere, e che possono astrattamente sussistere sia in capo allo Stato sia in capo alle Regioni sia in capo agli enti locali. Tuttavia, nel caso di specie, l’Autorità procedente ha automaticamente escluso la responsabilità statale ed ha individuato i Comuni e la Regione come responsabili in solido della violazione, in assenza di qualsivoglia istruttoria volta all’accertamento delle responsabilità attribuite”.
Commenta con soddisfazione la sentenza, Donatella Spano, assessora della Regione Sardegna e coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni “Anche
il Tar del Lazio ha confermato che lo Stato non potrà rivalersi su
Regioni e Comuni dopo la condanna milionaria della Corte europea
all’Italia, per le discariche abusive non in regola con la direttiva
europea. Questo ci conforta nel lavoro svolto dalla Commissione Ambiente
ed Energia della Conferenza delle Regioni al fine di distinguere caso
per caso fra discariche già chiuse e discariche sanate ed evitare
confusioni con situazioni di abbandono temporaneo di rifiuti”.
fonte: www.rinnovabili.it