Il Portogallo ha dato il benvenuto al suo primo impianto ibrido fotovoltaico-idroelettrico: da pochi giorni 840 pannelli solari galleggianti stanno regalando un piccolo surplus (220 kWp) ai 68 MW di capacità della diga Alto Rabagão, nel Parco Nazionale di Peneda-Gerês.
La società che
ha realizzato il progetto, lo presenta come la prima centrale al mondo
di questo tipo ma, in realtà, la scelta di integrare la tecnologia
solare nelle dighe e nei bacini idroelettrici sta rapidamente
contaminando le strategie energetica di diversi Paesi.
Il Brasile, a marzo 2016 ha annunciato il via libera ai lavori d’istallazione di un impianto fotovoltaico galleggiante da 1 MW sulla diga idroelettrica di Balbina. Un progetto simile ha preso copro qualche giorno dopo anche presso la centrale idroelettrica di Sobradinho, a Bahia.
Anche l’India sarà a
breve della partita: la National Hydroelectric Power Corporation ha
presentato i piani per realizzare un sistema solare flottante da 600 MW
su la centrale di Koyna, uno dei più grandi complessi idroelettrici
indiani. Ma se si amplia lo sguardo a tutta la classe del fotovoltaico
galleggiante, sono decine e decine i progetti che stanno prendendo
corpo. Attualmente esistono più di 100 MWp di energia solare
galleggiante installata a livello mondiale e si prevede che saliranno a
5.000 MWp entro la fine del 2017.
Perchè scegliere l’idroelettrico per il fotovoltaico galleggiante?
Rispetto alle sue controparti
tradizionali (su terra ed edifici), questa tecnologia consente di
ottenere diversi benefici se usata con intelligenza. Uno dei vantaggio
dell’impianto ibrido integrato all’idroelettrico deriva dal poter
utilizzare le reti elettriche esistenti, compresi dispositivi di accesso
e di trasformazione della tensione. Ciò riduce drasticamente i costi
totali del capex e rende più rapidi i progetti.
La presenza dell’acqua permette di realizzare un sistema di raffreddamento naturale che
abbassando la temperatura, è in grado di evitare surriscaldamenti e le
conseguenti perdite di potenza. Inoltre, la superficie dell’acqua
riflette i raggi solari, comportandosi come una sorta di concentratore a specchio:
in questo modo i moduli possono catturare anche la luce riflessa
aumentando ulteriormente la produzione. AM i vantaggi sono reciproci,
dal momento che il fotovoltaico galleggiante è in grado di ridurre
l’evaporazione dell’acqua e la crescita delle alghe grazie
all’ombreggiatura. Le piattaforme flottanti, inoltre sono completamente
riciclabili, resistenti alla corrosione e progettate per resistere a
qualsiasi stress fisico, tifoni compresi.
fonte: www.rinnovabili.it