Il convegno molto
partecipato del 16 marzo a Trestina, che
il Comitato
Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere
Sud ha organizzato con grande
attenzione e rispetto di tutte le componenti tecniche, politiche, sociali e
scientifiche, ha posto in evidenza con
chiarezza, obiettività e
professionalità, le problematiche ed i pericoli per la salute, che certi
insediamenti produttivi causano alle
popolazioni del nostro territorio.
Queste tipologie di
impianti che lavorano rifiuti speciali non possono e non devono essere
collocati accanto o addirittura all’interno di centri abitati, ancorché in
precise zone caratterizzate dal piano
regolatore come zone per insediamenti produttivi, ma che, a causa della
progressiva antropizzazione nel tempo, sono diventate, di fatto, zone miste
abitativo/produttive. Del resto la legge Italiana è molto chiara su questo
argomento.
Le amministrazioni
comunali, sia di Città di Castello sia di Umbertide, uniche attrici da sempre dello sviluppo
urbanistico del nostro territorio, non
possono oggi essere assolte dalle responsabilità per le scelte compiute negli anni precedenti, i cui
effetti hanno prodotto, nei nostri
territori, troppo sacrificati, oltre al degrado, anche problematiche di carattere igienico/sanitario
che oggi, con una forte presa di coscienza della popolazione, vengono
tristemente alla ribalta.
Nessuno è contrario
all’insediamento di attività produttive anzi,
ben vengano imprenditori che investono e creano occupazione nei nostri
territori, è necessario tuttavia che un concetto sia molto chiaro, non vogliamo
e non accettiamo opifici a ridosso di civili abitazioni, la cui produzione può
essere dannosa per la salute delle persone
che vivono con le proprie famiglie nelle nostre vallate, come del resto
prevedono lo stesso piano regionale dei rifiuti, il Testo Unico Ambiente e le
direttive comunitarie.
Quando le aziende insalubri verranno
delocalizzate, come pretendiamo ed è giusto che
avvenga, in area più idonea, lontano dalle abitazioni civili, ci sarà
comunque necessità delle centraline, promesse ormai da quasi un anno.
Per
la misurazione della qualità dell’aria, che tutti respiriamo, è opportuno
inserire queste stazioni di monitoraggio nel Piano Regionale della qualità
dell’aria, perché è ormai vecchio di 4 anni.
Sono
necessarie 2 centraline, una stazione industriale e una stazione urbana, con
validazione dei dati automatica in tempo reale, anziché effettuata manualmente.
Non
ci accontentiamo delle auto-misurazioni pagate dalle stesse aziende insalubri,
è opportuno eseguire anche delle misurazioni in contraddittorio, in modo da
garantire a tutti, azienda e cittadini, imparzialità di verifica e esiti.
Il diritto alla
salute, sancito anche dalla nostra Costituzione, è il principio ispiratore del
Comitato ed è l’obiettivo verso il quale
riteniamo necessario orientarsi.
Non è accettabile
scambiare la tutela della salute con un posto di lavoro, non è dunque moralmente corretto porre il problema
nell’ottica di una battaglia contro gli insediamenti produttivi con il mero
fine di difendere l’indifendibile o di tutelare altri aspetti che purtroppo, troppo
spesso, portano alla ribalta episodi, sotto gli occhi di tutti, di corruzione, concussione, contiguità e
malgoverno.
Al riguardo,
vorremmo anche stigmatizzare il comportamento dell’Assessore all’Ambiente del
Comune di Città di Castello M. Massetti che, da una parte, seppure invitato,
diserta il confronto con la popolazione
(vedi l’assenza al convegno di Trestina del 16 marzo) mentre
dall’altra in occasione delle scelte
compiute sulla discarica di Belladanza,
magnifica il comportamento dell’Amministrazione Comunale in tema di indirizzo della controllata
SO.GE.PU. S.p.A. e afferma, come riportato dalla stampa odierna, riferendosi
appunto alla Sogepu: “tuttavia quello che è riuscita ad ottenere non lo ha
fatto in autonomia ma rispettando precisi indirizzi e determinazioni del
Consiglio”. A questo punto allora ci
sovvengono altre dichiarazioni, quelle
di un recente passato quando si trattava di spendere diversi milioni di euro
della società controllata dal Comune di Città di Castello per l’acquisizione di
una società privata in località Calzolaro, sostenendo, in quel caso, che le
scelte di So.Ge.Pu., in quanto azienda privata, erano autonome e indipendenti e
che l’Amministrazione Comunale si limitava ad approvare il piano Industriale
dalla stessa realizzato.
Vorremmo sommessamente far notare al nostro
Assessore, che ci sembra una
contraddizione sostenere che la “controllata” del Comune è, in certi
casi, autonoma nelle scelte imprenditoriali, mentre, in altri, tali scelte sono il frutto di precisi indirizzi e
determinazioni del Consiglio; delle due l’una!
Il Comitato Salute
Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud è e continuerà ad essere sempre a
fianco del Comitato Belladanza e di tutti coloro che nelle nostre vallate
operano per la tutela della salute e la difesa dell’ambiente contro qualsiasi
tipo di speculazione.
L’affaire rifiuti ha assunto oggi connotazioni malavitose che dovrebbero far riflettere
tutti e che come affermato dal Giudice
Paolo Borsellino per le
problematiche di mafia dovrebbe favorire
“un
movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse
a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del
compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della
complicità”.
Siamo fiduciosi che
l’unione fa la forza e la partecipazione di tutti ci permetterà di risolvere
questi gravi disagi, oggi venuti finalmente alla luce.
Comitato
Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere
Sud (CSA)