Sacchetti per l’ortofrutta: Unicoop Firenze destina l’incasso ai pescatori che raccolgono la plastica nel Mediterraneo
















I pescatori porteranno a terra i rifiuti raccolti in mare



Tutti ricordano  la polemica sui sacchetti per l’ortofrutta distribuiti nei supermercati, che in virtù di una legge nazionale  dal 1 gennaio 2018  devono essere venduti ai consumatori?  Alcune catene hanno scelto di farli pagare 1 centesimo altre il doppio. Unicoop Firenze ha deciso di destinare il valore ricavato dalla vendita dei sacchetti a un  progetto della durata di  sei mesi, che permetterà ai pescatori del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano (vasta area  marina situata  fra le province di Livorno e Grosseto) di recuperare le plastiche che finiscono nelle reti. L’attuale normativa considera il rifiuto marino come “speciale”, e questo vieta ai pescatori di raccoglierlo e portarlo in porto, pena multe salate. È facile pensare che nella maggior parte dei casi la plastica incastrata nelle reti sia ributtata in mare.  Nella fase sperimentale nelle barche verrà installato un contenitore per ammassare i rifiuti da destinare alle aziende di smaltimento.

Il progetto nasce per affrontare un problema comune a tutti i mari. Ogni anno nel mondo si producono 280 milioni di tonnellate di plastica e una parte di questo materiale finisce in mare come rifiuto. Nel Mediterraneo si stima che ci siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica, e alcuni studi hanno rilevato che il 95% dei rifiuti galleggianti nel mar Tirreno sono di plastica (circa il 41% è costituito da buste e frammenti vari). In questa situazione il ruolo dei pescatori è un primo segnale di cambio di rotta.

fonte: www.ilfattoalimentare.it