Il glifosato ha effetti disastrosi sui geni, sullo sviluppo sessuale e sui batteri intestinali dei nascituri. A lanciare l’allarme sui pericoli legati all’esposizione al pesticida da parte delle future madri è il dott. Daniele Mandrioli dell’Istituto Ramazzini di Bologna, autore di uno studio pilota sugli effetti della sostanza chimica sulla salute umana. Un composto al centro del contestato erbicida Roundup prodotto dalla Monsanto.
Secondo Mandrioli il glifosato produrrebbe effetti altamente nocivi nei figli, questo anche se le madri esposte al pesticida sembrerebbero non mostrare alcun danno. Malgrado si tratti di uno studio pilota condotto sui ratti, i risultati diffusi dai ricercatori italiani aprirebbero a forti dubbi in relazione alla recente proroga UE all’utilizzo in agricoltura proprio del glifosato. Molteplici i possibili danni per i roditori nati dalle mamme esposte al pesticida sottolinea lo stesso Mandrioli, che afferma stupore riguardo alle ripercussioni della sostanza sul microbioma intestinale:
"Non dovrebbe accadere ed è piuttosto significativo che succeda. La distruzione del microbioma intestinale è stata associata con un numero di esiti negativi per la salute quali obesità, diabete e patologie legate al sistema immunitario."
Un parere supportato dal prof. Philip J. Landrigan, Icahn School of Medicine di New York e tra i ricercatori impegnati nello studio, che ha sostenuto la necessità di approfondire i risultati ottenuti attraverso ulteriori e più ampi studi:
"Queste prime allerte devono essere ulteriormente investigate in uno studio comprensivo a lungo termine."
Pronta la risposta della Monsanto, che attraverso Scott Partridge (vice presidente per la Global Strategy) ha accusato l’Istituto Ramazzini di aver condotto uno studio di parte in quanto fortemente schierati con chi si oppone al glifosato:
"Si augurano di supportare una messa al bando del glifosato e hanno una lunga storia di opinioni interpretative non supportate da agenzie di test ufficiali. Qui non si tratta di una ricerca genuina. Tutte le ricerche fino condotte hanno dimostrato che non c’è una correlazione diretta tra glifosato e tumori."
La ricerca attualmente in corso da parte dell’Istituto Ramazzini non si è però focalizzata sulle possibili correlazioni tra glifosato e tumori, ma ha concentrato i suoi sforzi in merito alle evidenze relative all’accumulo biologico di glifosato nei ratti e ai conseguenti effetti sulla salute riproduttiva. Come ha concluso Mandrioli:
"Abbiamo riscontrato un incremento della distanza tra ano e genitali in una formulazione tale da significare un’importanza specifica per la salute riproduttiva. Potrebbe indicare un’interruzione del normale livello degli ormoni sessuali."
fonte: www.greenstyle.it