Sul Riutilizzo l’Italia non riesce ad andare oltre le dichiarazioni di principio. Questo nonostante le chiare indicazioni di priorità arrivate 10 anni fa dalla direttiva europea 98/2008, nonostante l’applicazione in Italia di questa direttiva mediante la legge 205/10, nonostante un recente pacchetto dell’economia circolare che ancora una volta mette il riutilizzo al centro dell’agenda.
“Il settore del riutilizzo - riferisce il Presidente di Rete ONU Alessandro Stillo - è animato da quasi 100.000 operatori dell’usato che reimmettono ogni anno in circolazione almeno mezzo milione di tonnellate di beni durevoli che altrimenti sarebbero conferiti tra i rifiuti. Nonostante questo importantissimo lavoro a favore dell’ambiente e a dispetto dei principi di legge, gli operatori dell’usato continuano ad essere abbandonati a loro stessi e ad essere vittima di evoluzioni normative che non tengono per nulla conto della loro esistenza e delle loro esigenze”.
Il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti adottato dal Ministero dell’Ambiente nel 2013 afferma che “per incrementare i volumi di riutilizzo occorre pianificare azioni che rimuovano o contribuiscano a rimuovere gli ostacoli che inibiscono lo sviluppo del settore dell’usato” e specifica che “problemi ed esigenze del settore degli operatori dell’usato sono descritti nella piattaforma della Rete Nazionale degli Operatori dell’Usato (www.reteonu.it)”.
“Negli ultimi anni - spiega il Portavoce di Rete ONU Pietro Luppi - un gruppo di parlamentari, appartenenti a diverse forze politiche, ha raccolto le istanze degli operatori dell’usato italiani avanzando proposte di legge per il riordino del settore alle quali però non è stata data finora nessuna priorità. La prima di queste in ordine cronologico, firmata dagli Onorevoli Vignaroli, Zolezzi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo e Terzoni, è stata presentata il 17 giugno 2015, quindi esattamente 3 anni fa. Successivamente, altre tre proposte finalizzate alla promozione e al riordino del settore sono state presentate da altri parlamentari (primi firmatari Murer, Rossomando e Carrescia). Tra esse, la proposta di legge di Vignaroli è stata recentemente riproposta con l’Atto 56 della Camera dei Deputati”.
“Ora gli operatori dell’usato si aspettano rapide risposte - conclude Luppi - dalla nuova legislatura ci aspettiamo fatti concreti, prolungare l’inerzia rischia infatti di condurre il settore al collasso”.
fonte: www.ecodallecitta.it