Vuoi ridurre le tue emissioni di gas serra, scegli
di mangiare vegetariano. In estrema sintesi è questo ciò che risulta da
uno studio scientifico effettuato insieme da ricercatori dell’Università
di Oxford e di un istituto di ricerca governativo in Svizzera
specializzato in LCA (life cycle assessments = valutazioni del ciclo
di vita). Da tempo è noto che oltre un quarto delle emissioni di gas
serra dovute alle attività dell’uomo provengono dai sistemi in uso in
agricoltura e per la produzione di cibo, in particolare quasi due terzi
delle citate emissioni di gas serra connesse al cibo sono dovute a
prodotti di origine animale, era da tempo chiaro che diete basate su
prodotti dell’agricoltura hanno impatti sul cambiamento climatico più
ridotti rispetto a diete a base di prodotti animali. Joseph Poore, uno
degli autori di questo studio che ha esaminato migliaia di studi
sull’impatto della produzione di cibo per poi focalizzare su 570 studi
rappresentativi di circa il 90% del consumo globale di calorie e
proteine ritiene che questo sia il primo studio che abbia esaminato
l’impatto ambientale della produzione di cibo attraverso la catena di
fornitura in vari paesi e che abbia anche esaminato l’uso di acqua,
suolo e le emissioni provenienti da acidificazione ed eutrofizzazione.
Oltre alla conclusione che nel 2010 la catena di fornitura del cibo per
nutrire il pianeta ha prodotto 13.7miliardi di tonnellate di emissioni
di gas serra, cioè circa un quarto di tutte le emissioni di gas serra di
origine antropica, gli autori hanno rilevato con sorpresa che persino
per uno stesso prodotto – un piatto di riso/un bicchiere di birra/ un
caffè – ci possono essere impatti ambientali molto diversi quando si
tiene conto di vari altri fattori quali l’uso di
fertilizzanti/imballaggi/trasporti/spreco da parte dei consumatori,
comunque alla fine ribadiscono che ‘persino i prodotti di origine
animale a impatto (ambientale) più basso hanno impatti maggiori dei
prodotti vegetali con i quali vengono sostituiti’. Nel primo paragrafo
dell’articolo c’è il link per leggere integralmente lo studio
scientifico pubblicato sulla rivista scientifica Science; nell’ultimo
paragrafo c’è un altro link, qui con un nuovo indice hanno visto che
oltre il 70% dei più grandi produttori di carne e pesce – che
rappresentano circa un quinto del mercato globale – agli investitori ed
al pubblico riferiscono in modo insufficiente le loro emissioni di gas
serra. L’articolo che ho qui riassunto è stato scritto dalla giornalista
Georgina Gustin e mi è arrivato da ICN (Inside Climate News).
fonte: https://insideclimatenews.org
Nadia Simonini
Rete Nazionale dei Comitati Rifiuti Zero