L’amianto torna legale negli USA, è polemica















Negli anni ’70 gli Stati Uniti hanno iniziato ad abbandonare l’amianto nella maggior parte degli edifici per poi vietarlo in diversi prodotti, ma tornerà ad essere legale per l’impiego in edilizia. In questi giorni l’EPA, l’Agenzia di protezione ambientale degli USA, ha nuovamente autorizzato l’uso di tale pericoloso materiale nell’ambito delle costruzioni edili, scatenando diverse polemiche.
L’amianto era un tempo considerato un materiale meraviglioso per i tessuti e l’isolamento termico: robusto, economico, leggero e resistente al fuoco, è stato impiegato un po’ in tutto, dal calcestruzzo alle auto, finché non è stato scoperto che provoca il cancro. Le sue minuscole fibre aghiformi penetrano in profondità nel sistema respiratorio, causando malattie come il mesotelioma e il cancro ai polmoni, così 60 Paesi in tutto il globo lo hanno completamente vietato.
Ora il dietrofront: lo scorso 11 giugno l’EPA ha presentato una proposta che sta ottenendo il sostegno di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America il quale non ha mai nascosto le sue idee sull’amianto, ovvero di sostenere di non credere che tale materiale non possa essere utilizzato, ma che debba esserci un limite minimo:
Il bando all’amianto è una cospirazione guidata dalla malavita, in quanto le società che effettuano la rimozione dell’amianto sono spesso legate alla malavita.


Secondo la proposta dell’EPA, i produttori che intendono utilizzare l’amianto dovrebbero notificare l’Agenzia prima che un prodotto del genere possa arrivare sul mercato, in modo tale che la stessa abbia sufficiente tempo a disposizione per valutare se rappresenti un pericolo troppo elevato. Gli attivisti ambientali protestano, chiedendo un divieto totale, ma intanto c’è chi festeggia: una delle poche società che ancora producono amianto, la russa Uralasbest, che esporta amianto negli USA, ha scritto su Facebook che “Trump sta con noi”, imprimendo l’immagine del presidente americano su tutti gli imballaggi dei suoi prodotti.
fonte: www.greenstyle.it