Sezione di Orvieto
Da Terni a
Città di Castello, passando per Orvieto e per il Lago Trasimeno, si sta
verificando un’accesa presa di posizione sociale avverso una mala gestio
del territorio e dei rifiuti in Umbria.
Le principali
Associazioni Ambientaliste, Italia Nostra-Sezione Orvieto, WWF Perugia, Amici
della Terra Club Orvieto, Gruppo Ecologista Il Riccio, Coordinamento Regionale
Umbria Rifiuti Zero, unitamente ai plurimi Comitati Spontanei (‘Comitato Anti
Puzza di Villa Pitignano, Ponte Felcino, Bosco e Ramazzano’, ‘I Molini di
Fortebraccio di Ponte Valleceppi’, ‘Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina
Altotevere Sud’, ‘Comitato Salute Ambiente Gubbio’), stanno combattendo, da
tempo, una battaglia per la tutela dell’ambiente, quindi della salute, perché
venga rivisto quell’impattante ricorso, che la Regione Umbria sta facendo, a
discariche e ad inceneritori, ancora fiori all’occhiello nel Piano d’Ambito di
gestione dei rifiuti per i prossimi cinque anni.
Intanto
vengono inaugurati nuovi impianti di trattamento della
frazione organica dei rifiuti solidi urbani a valle della raccolta
differenziata (FOU) ad opera del colosso ASJA AMBIENTE ITALIA
S.P.A., nel Comune di Foligno, in prossimità del centro della Città di Foligno e di importanti
frazioni, densamente popolate - S. Eraclio, Sterpete, Tenne, Casco dell’acqua –
per ricevere e trattare ben 25.000 tonnellate/anno di FOU proveniente da fuori
Ambito, oltre alle 15.000 tonnellate/anno di FOU conferibile in base alle
esigenze dei ventidue Comuni. Quando in tutta l’Umbria, si chiede la
delocalizzazione di queste aziende insalubri, autorizzate nei centri abitati,
in prossimità a siti sensibili e in spregio ad ogni vincolo paesaggistico-ambientale.
Ebbene,
innanzi all’esigenza morale e naturale manifestata dai cittadini di ribellarsi
ad autorizzazioni ambientali forse illegittime e quantomeno
"illogiche", che stanno provocando gravi disagi di vivibilità per le
emissioni nauseabonde, che le attività autorizzate generano vicino a centri
residenziali e per i problemi alla vivibilità e alla circolazione stradale che
ne conseguono, la Regione come reagisce? invece di fare un passo indietro e
puntare sulla cultura e sull’impiantistica del riciclo e dell’ottimizzazione
della differenziata. amplia la discarica di ‘Le Crete’ di Orvieto, ove si
continua a sbancare terreno in faccia al Duomo di Orvieto e in barba al mercato
vitivinicolo, alle produzioni DOC e al turismo locale; si inaugura il grande
impianto di trattamento FOU di Foligno; si inaugurano i nuovi impianti della
discarica di Belladanza (Città di Castello).
Guai
poi a chi si mette contro a siffatto sistema. Guai a quei cittadini, che ormai
organizzati con tanto di difesa tecnica, osano manifestare, anche attraverso i
mass media, i social network il loro disappunto, quali voci fuori dal coro,
innanzi ai superiori interessi privati.
E
si arriva addirittura a mandare un esposto a settimana contro il difensore di
questi encomiabili ‘ribelli’, pensando che, punendo chi li difende in tutta
l’Umbria, nulla venga più fatto e pubblicato, cercando di impedire alle
popolazioni il diritto di essere informate, di prendere coscienza e di
procedere con diffide e ricorsi in autotutela alle Amministrazioni, perché
assolvano ai loro doveri, con comunicati stampa, con esposti alla Procura. Il
tutto, con l’unico legittimo intento di non offendere, ma neppure di essere
offesi.
Consapevoli
di agire per il bene comune, non temiamo le ritorsioni e andiamo avanti a testa
alta.