Gestione dei rifiuti: chi se la cava peggio in Europa?

La commissione europea ha pubblicato oggi l’ultima revisione sull’applicazione nell’UE delle norme in materia di rifiuti


















La gestione dei rifiuti è un tema che riguarda tutti. Recenti stime della World Bank sostengono che la produzione annuale a livello globale sia destinata ad aumentare di quasi un miliardo e mezzo di tonnellate prima della metà del secolo. E – come spiega Bruxelles- sebbene in Europa la gestione e il riciclo siano migliorati, una cosa è chiara: “lo status quo non è un’opzione, occorre fare di più”. Per questo motivo la Commissione europea ha pubblicato ieri l’ultima revisione sull’attuazione delle norme comunitarie in materia di gestione dei rifiuti all’interno dei Ventotto. Il documento individua gravi lacune nei sistemi nazionali, la cui risoluzione chiede rapidità. In particolare per i rifiuti urbani, 14 Stati membri potrebbero mancare l’obiettivo fissato per 2020, ossia alzare fino al 50 per cento il tasso di riciclo. È il caso di Bulgaria, Croazia, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna. “Questi paesi devono fare di più perché le loro popolazioni e le loro economie possano beneficiare dell’economia circolare”, scrive l’esecutivo UE in nota stampa.
La necessità di attuare in fretta contromisure è dettata non solo dal poco tempo rimasto per il target 2020.  La direttiva europea in materia è stata recentemente rivista all’interno del pacchetto Economia circolare, per includere nuovi e più ambiziosi obiettivi sul municipal waste: il 55% da raggiungere entro il 2025, il 60% entro il 2030 e il 65% entro 2035.

Ma sono diversi i settori in cui è necessario iniziare a impegnarsi. Guardando, ad esempio, al comparto delle costruzioni e demolizioni, la direttiva quadro europea stabilisce un target 2020 del 70% di preparazione al riutilizzo, riciclo e recupero dei materiali. Le prestazioni degli Stati membri variano in modo significativo, con oltre la metà dei Ventotto che riferisce di aver già raggiunto l’obiettivo del 2020 nel periodo 2013-2015; tuttavia Cipro, Grecia, Slovacchia e Svezia sono ancora al di sotto del 60%. Se si parla di RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), invece, i più lenti risultano essere Cipro, Lettonia, Malta e Romania. Il commissario per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, ha dichiarato: “Con le norme UE in materia di rifiuti adottate di recente dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri, l’Europa può diventare il leader globale per la moderna gestione dei rifiuti e sviluppare ulteriormente la propria circular economy. Esistono ancora differenze in tutta Europa, ma sono possibili progressi attuando a livello nazionale e locale alcune azioni identificate nella relazione”.

Leggi qui il rapporto sulla gestione dei rifiuti in Europa

fonte: www.rinnovabili.it