Dal Consiglio Di Stato La Parola “Fine” Sulle Pretese Di Agri Flor Per La Variante Urbanistica!


















Una sentenza precisa, autorevole, netta, definitiva, e naturalmente inappellabile quella della Quarta Sezione del Consiglio di Stato n. 584 dell’11 ottobre 2018: in un solo colpo smentisce Agriflor circa la pretesa che l’approvazione dell’autorizzazione a suo tempo (chissà come!) ottenuta costituisca variante allo strumento urbanistico, pretesa che faceva leva sull’art. 208 del d.lgs. 52/2006 (l’ultimo degli appigli, pur legati ad esili cavilli), perché ribadisce con fermezza che “tale ipotesi va ritenuta di stretta interpretazione”, come si legge in una precedente sentenza dello stesso Consiglio di Stato (emessa dalla sezione Quinta l’11 dicembre 2015 con il n. 5658), ma per di più sembra quasi ammonire l’azienda quando spiega che, proprio perché “di stretta interpretazione”, quella ipotesi è “non estensibile a casi diversi rispetto a quelli ivi contemplati relativi alla sola autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero rifiuti (non anche per la modifica di quelli già esistenti sottoposti al diverso regime autorizzatorio di cui all’art. 29 quater D.lgs. 152/2006)”. Stupisce anzi come i ricorrenti abbiano fatto leva sul D.lgs. del 2006 (interpretandolo ovviamente a proprio favore) ma non si siano accorti (o lo abbiano ignorato!) del successivo d.lgs. e della prima sentenza del Consiglio di Stato… Ci si chiede: ma come si poteva sperare che il Consiglio di Stato ignorasse o non tenesse presenti le sue stesse sentenze? O è arroganza o è malafede, ci sembra!

Ma la sentenza, in verità, costituisce per noi tutti (si vuol dire la cittadinanza intera!) una duplice buona notizia e vittoria: non solo testimonia che Agriflor è ormai alla frutta visto che tenta di aggrapparsi anche all’impossibile, ma dimostra anche, e finalmente, che non c’è verso: Agriflor opera in condizioni di assoluta incompatibilità urbanistica-ambientale e deve chiudere i battenti!

COMITATO SPONTANEO “ANTIPUZZA”

DI VILLA PITIGNANO, PONTE FELCINO, BOSCO E RAMAZZANO