Aumentano i rifiuti elettronici: senza riciclo, salute a rischio

Arriva da Davos l’ultimo monito ONU sui RAEE: meno del 20% di questi rifiuti viene riciclato in via ufficiale



















Circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici vengono gettati via ogni anno, ma a raggiungere le vie legali del riciclo è meno del 20% di questo “bottino”. Il resto viene smaltito attraverso percorsi secondari che mettono a rischio la salute delle persone e l’integrità dell’ambiente. A lanciare l’allarme sono sette enti delle Nazioni Unite, che – sostenute dal World Economic Forum e dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) – chiedono oggi una profonda revisione dell’attuale sistema di gestione dei prodotti elettronici a livello mondiale. E per farlo puntano i riflettori sull’unico aspetto in  grado di smuovere il business: la questione economica.
I 50 milioni di RAEE prodotti annualmente a livello globale valgono, in termini di materiali recuperabili, ben 62,5 miliardi di dollari. Ciò significa che per la filiera legale del riciclo passano poco più di 12 miliardi di dollari. “I rifiuti elettronici rappresentano una sfida globale in crescita e una seria minaccia per l’ambiente e la salute umana in tutto il mondo”, ha affermato Stephan Sicars, direttore del Dipartimento dell’Ambiente presso l’Organizzazione per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite (UNIDO). “Per minimizzare questa minaccia, UNIDO collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite e altri partner su una serie di progetti dedicati, tutti basati su un approccio di economia circolare”. E tutti incentrati su un aspetto chiave: la collaborazione fra parti.
Un punto che torna anche nel rapporto ONU, intitolato “Una nuova visione circolare per l’elettronica. Il documento chiede infatti una collaborazione sistematica con grandi marchi, piccole e medie imprese (PMI), università, sindacati, società civile e associazioni in un processo deliberativo per ri-orientare il sistema e ridurre lo spreco di risorse. 
Gli autori affermano  inoltre che le nuove tecnologie, come il cloud computing e l’Internet delle cose (IoT), siano in grado di supportare la graduale “smaterializzazione” dell’industrai elettronica, portando a un riciclaggio più intelligente e al monitoraggio continuo dei RAEE.
Un’economia circolare comporta enormi benefici ambientali ed economici per tutti noi“, ha affermato Joyce Msuya, direttore esecutivo ad interim del Programma ambientale delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). “La sopravvivenza del nostro pianeta dipenderà dal modo in cui conserviamo il valore dei prodotti all’interno del sistema estendendo la loro vita utile”.

fonte: www.rinnovabili.it