End of waste, neanche il decreto Semplificazione semplifica l’economia circolare

Fise Unicircular: «È paradossale che il M5S che fa a parole dell’economia circolare una sua bandiera nei fatti distrugga il tanto di buono realizzato in questi anni in Italia»























Dopo un intenso lavoro delle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato il ddl di conversione in legge del decreto Semplificazione sta per approdare in aula, ma le norme più attese dal mondo dell’economia circolare italiana – quelle sull’end of waste, necessarie per stabilire quando un rifiuto può tornare sul mercato come prodotto al termine di un processo di recupero – non ci saranno: entrambi gli emendamenti sul tavolo, avanzati da M5S e Lega e di natura praticamente opposta, sono stati ritirati.
A darne notizia sono direttamente gli imprenditori di settore, riuniti all’interno dell’associazione Fise Unicircular, che già nel novembre scorso avevano protestato mettendo in chiaro che «senza end of waste l’economia circolare è una bufala», ricevendo in cambio le rassicurazioni del ministro dell’Ambiente: «Abbiate solo il tempo di aspettare i passaggi tecnici». Dopo quasi tre mesi il problema non ha ancora trovato soluzione, ma anzi ha alimentato nuovi paradossi.
Dopo aver scampato il pericolo rappresentato da un complicatissimo e dannoso emendamento che il Governo aveva presentato in legge di Bilancio e poi saggiamente ritirato a seguito dell’azione di sensibilizzazione di associazioni di categoria, Regioni e mondo ambientalista avevamo riposto grande fiducia nell’emendamento a firma dei senatori leghisti Arrigoni e Briziarelli, che ha trovato però la contrapposizione di un emendamento a Cinque stelle ritenuto però del tutto inadeguato.
«Il settore – commenta Andrea Fluttero, presidente Fise Unicircular – aspetta da quasi un anno una piccola e semplice modifica normativa che risolva il problema creatosi con la sentenza del Consiglio di Stato del 28 febbraio dello scorso anno (la n.1229, ndr). Il mondo produttivo che crede nell’economia circolare apprende con sorpresa, disappunto e grande contrarietà che il Movimento 5 Stelle impone alla Lega di abbandonare l’ottima soluzione proposta e che dunque il tema esce dal decreto Semplificazione lasciando irrisolto il problema. È  paradossale che il M5S che fa a parole dell’economia circolare una sua bandiera nei fatti distrugga il tanto di buono realizzato in questi anni in Italia. Non risolvere il problema end of waste porta alla chiusura di impianti di riciclo, perdita di posti di lavoro, fuga all’estero di investimenti innovativi e di fatto alla riduzione dei quantitativi di rifiuti riciclati con l’aumento esponenziale dello smaltimento in discarica e negli inceneritori».


fonte: www.greenreport.it