Maire Tecnimont entra con NextChem nel riciclo meccanico della plastica

L’investimento riguarda un impianto a Bedizzole (Brescia), basato sulla propria tecnologia MyReplast, con efficienza di riciclo al 95%, che a regime produrrà 40mila tonnellate all’anno di polimeri riciclati, tra i più grandi in Europa.
L’UE ha fissato al 2025 l’obiettivo di 12 milioni di tonnellate di polimeri riciclati per raggiungere il quale saranno necessari oltre 175 nuovi impianti.
Maire Tecnimont first mover come developer nel settore: dalla fornitura di tecnologia, alla realizzazione di impianti.











Con riferimento al progetto di Green Acceleration annunciato a novembre scorso Maire Tecnimont attraverso la controllata NextChem entra nel settore dell’Economia Circolare, investendo nello sviluppo del suo primo impianto avanzato di riciclo meccanico della plastica. L’economia circolare è uno dei tre pilastri della strategia NextChem, unitamente al “Greening the Brown” (mitigare le ricadute ambientali della trasformazione di petrolio e gas) e al “Green-Green” (sviluppare additivi o sostituti del petrolio per carburanti o plastiche da fonti rinnovabili).
L’impianto, situato a Bedizzole, in provincia di Brescia, sarà gestito da una nuova società, MyReplast Industries, controllata di NextChem e per una percentuale di minoranza da imprenditori locali.
L’operazione prevede un finanziamento non recourse erogato da Intesa Sanpaolo, attraverso il nuovo fondo dedicato alla Circular Economy pensato per il sostegno strutturato a questo tipo di iniziative industriali.
L’impianto, che si basa su un modello di business economicamente sostenibile senza ricorso ad alcun tipo di incentivo pubblico, gode delle seguenti caratteristiche:
  • Importante capacità produttiva: l’impianto è attualmente tra i più grandi d’Europa ed è in grado di produrre a regime circa 40mila tonnellate all’anno di polimeri riciclati;
  • Alta flessibilità: il complesso è in grado di trattare varie tipologie di rifiuto plastico in ingresso, sia nell’ambito dei residui della produzione industriale (ad esempio, componenti delle autovetture, scarti di produzione di packaging alimentare e industriale), sia nel campo post-consumo, materiale proveniente cioé dalla selezione della raccolta differenziata urbana;
  • Eccellente qualità del prodotto finito: il polimero riciclato ha una elevata qualità, con un’efficienza di riciclo di circa il 95%. I complessi attualmente in funzione producono un materiale utilizzabile solo per alcuni tipi di prodotti a causa di particolari caratteristiche chimico-fisiche. L’impianto di MyReplast Industries realizza, invece, un prodotto di migliore qualità che consente il suo ri-utilizzo massivo per prodotti ad alto valore aggiunto.
Nella Circular Economy, il riciclo meccanico offre alta efficienza energetica e grande flessibilità nel trattamento di varie tipologie di rifiuto plastico. NextChem punta a combinarle con il proprio know-how sviluppato per rigenerare il polimero riciclato, migliorandone le caratteristiche tecniche. Il polimero riciclato in uscita dall’impianto MyReplast avrà, infatti, le caratteristiche per approcciare mercati “premium” ad alto valore aggiunto, colmando quindi quel gap qualitativo tra plastica riciclata e plastica vergine (cioè proveniente direttamente dagli idrocarburi di origine fossile).
Attraverso questa operazione, NextChem dispone, inoltre, di un reference plant su scala industriale da poter replicare per i propri clienti in relazione alle importanti opportunità di mercato a livello internazionale. L’Unione Europea, in particolare, ha fissato tra i propri obiettivi quello di aumentare dall’attuale 5% al 17% entro il 2025 la quota di plastica riciclata sul totale della produzione continentale e per raggiungere tale incremento, pari a circa 12 milioni di tonnellate, serviranno tra soli sei anni ben 175 nuovi impianti di riciclo e selezione, con una capacità pari a 50mila tonnellate ciascuno. Inoltre, dal punto di vista territoriale le opportunità di mercato sono maggiori in prossimità dei centri di produzione e raccolta del materiale che funge da “carica” per l’impianto.
Il settore della produzione di plastica riciclata si presta al modello del project development, sia per la dimensione contenuta dell’investimento rispetto agli impianti tradizionali di produzione di plastica, sia per il contenuto tecnologico specifico. Di conseguenza, Maire Tecnimont affianca al tradizionale approccio da contrattista un nuovo modello di business da realizzatore, co-developer ed operatore di impianti.
Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato Gruppo Maire Tecnimont, ha commentato: “Siamo entusiasti di aver realizzato uno step importante della nostra strategia di Green Acceleration, verso una nuova economia sostenibile della plastica. L’applicazione delle nostre competenze da tecnologi e impiantisti al nuovo business del riciclo meccanico offre interessantissime opportunità in un settore che ha bisogno di industrializzare il ciclo di rigenerazione dei materiali plastici. Maire Tecnimont, grazie alla propria leadership nella realizzazione di impianti di produzione di polimeri da idrocarburi, può svolgere un ruolo da acceleratore dell’Economia Circolare, che consiste nel riutilizzo e nel riciclo dei polimeri per creare nuova materia prima ed evitare la dispersione nell’ambiente. In questo campo l’Italia può ambire a guidare la transizione verso la chimica verde grazie alla sua grande tradizione di ricerca, tecnologia e di industria.
Ritengo inoltre che questa espansione del mondo della chimica verde rappresenti un’occasione di creazione di valore di lungo termine per i nostri azionisti, secondo una visione strategica di sostenibilità ambientale fortemente supportata anche dal nostro Presidente e fondatore Fabrizio Di Amato”.

Il riciclo meccanico della plastica
Nel 2016 la produzione di plastica (da sempre prodotta da idrocarburi) ha raggiunto i 300 milioni di tonnellate a livello mondiale e i 60 milioni di tonnellate a livello europeo. Di queste, solo il 5% circa viene effettivamente riavviato al processo di produzione di beni tramite il riciclo, mentre una quota significativa di rifiuti plastici sono invece dispersi nell’ambiente, o destinati a incenerimento o discarica (per mancanza di impianti di riciclo). La transizione energetica in atto sta orientando i principali player di settore - sia produttori che acquirenti di materie plastiche - verso approcci produttivi più sostenibili, che prevedono schemi di riciclo più virtuosi ed efficaci secondo i principi dell’Economia Circolare. Il riciclo meccanico è, ad oggi, il processo più diffuso per il riavvio dei rifiuti plastici verso un riutilizzo nel settore di consumo. In Italia il numero di impianti è ancora sensibilmente inferiore rispetto alla disponibilità di materia prima derivante dalla raccolta differenziata urbana (post consumer) e industriale.
fonte: https://www.mairetecnimont.com