Copernicus: lo “Stato europeo del clima 2018”











Il Copernicus Climate Change Service (C3S), in collaborazione con il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF), per conto dell’Unione europea, ha pubblicato l’European State of the Climate 2018.
Il rapporto presenta una panoramica delle condizioni annuali e stagionali in Europa e nell’Artico europeo, rispetto alla media a lungo termine.
Illustra in dettaglio tre eventi più significativi nel 2018 in cui si sono verificate condizioni meteorologiche persistenti per diversi mesi ed esplora le variazioni associate di durata del sole, vegetazione e umidità del suolo, scarichi fluviali, incendi, ghiacciai e ghiaccio marino.
Infine, vengono evidenziati una serie di indicatori chiave per i cambiamenti climatici, che colloca gli eventi e il loro impatto in un contesto globale a più lungo termine.

Temperature

  • La temperatura media europea nel 2018 è stata una delle tre più alte mai registrate.     
  • L’estate è stata la più calda mai registrata, più di 1,3°C del solito.    
  • Tutte le stagioni sono state più calde del solito, con la tarda primavera, l’estate e l’autunno che hanno visto temperature superiori di 1°C sopra la media.    
  • Si sono verificate alte temperature massime dalla primavera in poi, soprattutto al nord.
  • Si sono verificate temperature minime molto al di sopra della media nel sud-est.

Siccità

  • Si è avuto un inizio freddo dell’anno.
  • Le temperature medie sono state più alte del normale per ogni mese da aprile a dicembre. Si è verificato un lungo periodo di siccità da primavera a novembre.    
  • Le zone dell’Europa centrale e settentrionale sono state le più colpite, con precipitazioni stagionali che hanno raggiunto meno dell’80% dei livelli normali per la primavera, l’estate e l’autunno.   
  • Le precipitazioni ridotte e le temperature calde portano a una siccità nell’Europa settentrionale che corrisponde alla gravità di quella del 1976.

Le persistenti condizioni calde e secche del 2018 in Europa mostrano una chiara impronta sulle principali variabili climatiche:
Gli indicatori climatici principali mostrano l’evoluzione a lungo termine di diverse variabili climatiche chiave. Questi possono essere usati per valutare le tendenze globali e regionali di un clima che cambia.

Artico europeo

fonte: http://www.snpambiente.it