Saranno Universiadi
a rifiuti zero e per certificarlo arriverà a Napoli alla fine di giugno
anche Rossano Ercolini, anima del movimento Rifiuti Zero e premio Nobel
per l'ambiente. Nel 2013 infatti ha ricevuto a San Francisco dalle
mani del presidente Obama il famoso Goldman Environmental Prize per la
sua attività. Con lui a Napoli arriverà anche Paul Connett, scienziato
statunitense, professore di chimica e tossicologia, tra i fondatori
della strategia Rifiuti Zero.
SINERGIA
– Dopo l'intesa raggiunta, grazie alla sensibilità mostrata sul tema
dal commissario all'Universiade Gianluca Basile, seguirà la firma di un
protocollo tra Universiade Napoli 2019 e Zero Waste Italy – per rendere
ecosostenibile l’evento che avrà luogo a Napoli e in Campania dal 3 al
14 luglio. L’associazione affiancherà la struttura commissariale in
tutti gli aspetti connessi alla gestione dei rifiuti. Imponenti i
numeri. Di intesa con Amesci, saranno formati 3600 volontari sulle buone
pratiche zero waste, i quali provvederanno alla distribuzione di
manualetti multilingue, da conservare, nei quali saranno ricordate le
buone pratiche da seguire con l'obiettivo rifiuti zero.
LE
BUONE PRATICHE - Nei 56 siti dove si svolgeranno le Universiadi saranno
presenti altrettanti punti informativi sull'attività di Zero Waste
Italy. Allo stesso modo previsti diversi momenti formativi rivolti tanto
ai partecipanti quanto ai componenti della struttura commissariale
dell’Universiade. Momenti in cui si parlerà di separazione a monte,
raccolta differenziata porta a porta, compostaggio, riciclo, riuso, e
soprattutto prevenzione del rifiuto. Quest’ultimo aspetto in particolare
è alla base del progetto culturale a spreco zero e nello specifico si
punta a “Universiade plastic free”: i pasti saranno serviti unicamente
con meal boxes e stoviglie compostabili. Allo stesso tempo per
contrastare lo spreco alimentare, le aziende che si occuperanno del
catering dovranno gestire le eventuali eccedenze alimentari dei pasti
preparati per gli atleti e lo staff - le meal boxes - in sinergia con
associazioni di volontariato attive sul territorio per la distribuzione
di pasti. Sarà molto più arduo contrastare il ricorso alle bottiglie di
plastica. Si cercherà di ottenere una collaborazione da parte dei
consorzi di produttori in merito.
CONSORZI
- Tutte le attività delle Universiadi saranno monitorate oltre che da
Zero Waste Italy, dai consorzi che si occupano del recupero dei rifiuti.
Intese con Corepla (plastica); Coreve (vetro); Cial (alluminio); Conai
(imballaggi). Ogni consorzio darà la propria consulenza per il riciclo e
riuso di materiali recuperati i nel corso delle Universiadi. A Zero
Waste Italy il compito di trainer sia per la promozione verso atleti e
partecipanti sia nell’applicazione del protocollo d'intesa firmato con
le Universiadi.
"La
cosa che ci conforta - dice Lucio Righetti, una delle anime del
progetto - è che i vari capitolati di appalto predisposti dall’Agenzia
Regionale per le Universiadi, sono già ispirati dalle buone pratiche di
cui siamo fautori, ma sarà un lavoro enorme, il più importante a livello
di numeri svolto dalla nostra rete". La rete Zero Waste ha già
conseguito risultati importanti con i suoi 285 comuni che hanno aderito
al protocollo verso rifiuti zero e si sono impegnati con una delibera
in Consiglio Comunale a sviluppare le buone pratiche. Trentadue, con
Napoli, i comuni campani aderenti e cittadine quali Santa Maria a Vico e
Agerola che fanno da capofila per le pratiche virtuose in tema di
gestione dei rifiuti.
NOBEL
- In questo quadro si innesta l'incontro di fine giugno con Ercolini e
Connet dove si parlerà delle iniziative da compiere verso Rifiuti Zero,
degli errori di progettazione degli imballi in plastica, un esempio è la
collaborazione del team zero waste con i produttori di caffè
finalizzata alla produzione di capsule compostabili, degli obiettivi
raggiunti e delle buone pratiche come il parco del riuso e del recupero
in Svezia.
fonte: www.ilmattino.it