Accumulo energetico, il mercato è pronto al boom

Gli analisti pronosticano un vertiginoso aumento degli impianti di storage su scala di rete: la capacità aumenterà di 13 volte in appena 6 anni



















Per il settore dell’accumulo energetico, gli ultimi cinque anni sono stati una specie di grande prova per il momento clou, vale a dire quello che vedrà il mercato degli impianti su scala di retecrescere in maniera esplosiva in quasi tutto il mondo. Questa, perlomeno, è l’immagine dipinta dall’ultimo rapporto di Wood Mackenzie Power & Renewable, il Global Energy Storage Outlook 2019: 2018 Year in Review e Outlook to 2024. L’analisi offre un’analisi approfondita del comparto dello stoccaggio e pronostica un vertiginoso aumento della capacità installata globalmente: dall’attuale 12 GWh (dato di fine 2018) a un mercato di 158 GWh nel 2024. Ciò equivale a 71 miliardi di investimenti in sistemi di stoccaggio (escludendo l’idroelettrico a pompaggio), con ben 14 miliardi appartenenti solo all’ultimo anno della previsione

Come è facile intuire, questa crescita sarà concentrata negli Stati Uniti e in Cina, che insieme rappresenteranno il 54% della distribuzione geografica globale. Seguiranno in ordine per velocità di sviluppo del mercato nazionale, Giappone, Australia e Corea del Sud, e più distanti Germania, Canada, India e Regno Unito. Ciascuno di questi mercati sta adottando il proprio approccio nell’integrazione di sistemi di accumulo nella gestione del sistema energetico. Ma tutti condividono un impegno verso aggressivi obiettivi di crescita per le rinnovabili.
Negli USA sono alcuni Stati campione a fare la differenza grazie a politiche e programmi ad hoc – come in California, New York e Massachusetts – o le utility energetiche attraverso progetti sul larga scala; è questo il caso delle aziende elettriche che operano nelle Hawaii, Texas, Minnesota e Colorado. Per Cina e Corea del Sud è il governo centrale a spronare il mercato attraverso una puntuale pianificazione dei progetti. In Australia, al contrario, lo sviluppo viene soprattutto dal basso, dalle installazioni sul lato residenziale del mercato che stanno rendendo l’energia autoprodotta più conveniente di quella tradizionale. I piccoli impianti distribuiti sono un mercato consolidato anche per quello che riguarda Giappone e Germania.


Spiega Ravi Manghani, responsabile della ricerca per WoodMac “Negli ultimi cinque anni, il mondo ha iniziato a sperimentare lo stoccaggio; nei prossimi cinque, diventerà una risorsa chiave della rete”. Lo scorso anno le implementazioni di grandi impianti di accumulo energetico sono cresciute del 147% su base annua per raggiungere i 3,3 GW di potenza e i 6 GWh di capacità. Si tratta di quasi il doppio del tasso di crescita annuale registrato dal 2013. Più composta e matura sarà invece la crescita nei prossimi anni pur mantenendo un ottimo tasso, pari al 38%.

fonte: www.rinnovabili.it