No cancerogeni, no CO2, no resine acriliche. Sono solo alcuni dei tanti "zero" che caratterizzano le "filiere Edizero – Architecture for Peace", un'impresa sarda libera dal petrolio che realizza prodotti per l'edilizia (e non solo) con l'utilizzo di materie prime in avanzo e provenienti da fonti rinnovabili.
La loro storia comincia con il recupero di uno scarto naturale che in Sardegna abbonda ed è difficile da smaltire, anche per via dei costi elevati: parliamo della lana di pecora. Proprio dagli avanzi di lavorazione della lana vergine, Daniela Ducato e Oscar Ruggeri - fondatori delle "filiere Edizero" – hanno ricavato un materiale isolante, ideale per la creazione di cappotti termici nell'edilizia. Era il 2008, e quei fili di lana diventano il filo conduttore di questa impresa che, tra innovazione e tradizione, oltre all'edilizia attraversa molti altri settori: l'interior design, la sartoria, il food e l'oggettistica, solo per dirne alcuni. Oggi le "filiere Edizero" contano ben 120 prodotti, realizzati in modo completamente sostenibile e rinnovabile. Oltre alla lana, alcuni dei materiali utilizzati sono sughero, terra cruda, canapa.
Tantissimi i premi e i riconoscimenti conferiti a livello nazionale e internazionale, l'ultimo solo poche settimane fa in Senato. "Il Premio dei Premi" per l'innovazione nel settore Design è stato consegnato a Leonardo Ducato Ruggeri, product manager di Edizero, e all'ingegnere Giampietro Tronci, sempre nel team delle filiere.
"Per ideare un nuovo prodotto coinvolgiamo un gran numero di competenze e professionalità differenti", spiega Leonardo Ducato, "il lavoro di squadra è fondamentale per ottenere prodotti performanti e di successo". Tutta la filiera è caratterizzata da persone che collaborano per studiare le caratteristiche della materia prima e trovarne il migliore impiego possibile. "Scegliere materiali 100% naturali – prosegue - non significa sacrificare la qualità, anzi, permette di ottenere risultati anche migliori rispetto a quelli di molti competitors".
Il "Premio dei Premi" è andato a Geolana, parte delle "filiere Edizero", per la creazione di barriere salva mare in lana (i cosidetti booms) anziché in propilene. In caso di perdite di olio in mare, la lana di questi booms innovativi è in grado di biodegradare le sostanze sversate: idrocarburi, petrolchimici, combustibili e così via. La lana crea infatti un habitat favorevole ai batteri mangia-petrolio normalmente presenti nel mondo marino, i cui enzimi assorbono e decompongono i miscelati del greggio. Sfruttando questo processo, il team Edizero non ha pensato solo alle emergenze e ha ideato anche prodotti che intervengono quotidianamente sull'inquinamento dei mari. Si tratta dei banner, striscioni in lana da installare a filo delle banchine portuali, che catturano le particelle inquinanti sversate in acqua giorno dopo giorno.
Il ripristino ambientale è solo uno dei settori in cui vengono impiegati i 120 prodotti "petrol free" delle filiere Edizero, che spaziano dall'efficienza energetica e acustica alla rigenerazione degli edifici, dai lavori pubblici alla rinaturalizzazione delle discariche.
"Il petrolio è una delle prime cause di guerra al mondo – conclude Leonardo Ducato – scegliere un'architettura di pace significa lavorare nella consapevolezza che un'alternativa al petrolio è possibile".
E non si tratta di rinunciare ma, appunto, di scegliere.
fonte: www.lastampa.it