Veicoli elettrici usati come batterie di rete, verso il decreto V2G

Primo confronto al Ministero dello Sviluppo Economico sulla tecnologia Vehicle to Grid in vista dell’emanazione delle nuove norme ministeriali















L’Italia è pronta a mettersi al passo di Danimarca, California, Giappone e Regno Unito, iniziando a testare su scala commerciale la tecnologia della ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici. Come? Con un provvedimento dedicato: il nuovo Decreto V2G in fase di definizione al Ministero dello sviluppo economico. L’atto dovrebbe stabilire criteri e modalità per favorire la tecnologia in Italia, coadiuvando “il sistema e la rete nella gestione dell’apporto di energie rinnovabili”. Si tratta di un passo fondamentale per dare concretezza al vehicle-to-grid a livello nazionale e sbloccare quei progetti che hanno già messo radici sul territorio. È il caso, ad esempio, dell’iniziativa portata avanti da Nissan, Enel e l’IIT di Genova, primo tentativo italiano, in tal senso, di far parlare le auto elettriche con la rete. Ad oggi, la tecnologia delle colonnine bidirezionali firmate Enel è pronta e installata ma non può essere impiegata perché dal punto di vista normativo non è ancora legale alimentare la rete elettrica nazionale con le batterie auto.

Per finalizzare la stesura del Decreto V2G, il Ministero ha accolto ieri le associazioni di categoria e le case automobilistiche per raccogliere le rispettive osservazioni in proposito. “Sono molto contento del favorevole riscontro dimostrato dai presenti. Ho colto con grande soddisfazione i ringraziamenti da parte di tutti per l’attenzione che Governo e MiSE stanno dedicando, in particolare, al tema delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile”, ha spiegato Crippa a margine dell’evento sottolineando come il futuro decreto “V2G” non prevedrà alcun aggravio di costo. “Con le batterie ad alta capacità d’accumulo – ha aggiunto il Sottosegretario –  i veicoli elettrici funzionano come un deposito di energia” da impiegare in caso di carenze. “Rilevanti sono stati i contributi sia da parte delle associazioni che delle società automobilistiche – ha concluso Crippa – A breve ci sarà un nuovo incontro dove ci confronteremo sulle osservazioni avanzate e sul loro eventuale recepimento”

Le sfide da risolvere sono ancora molte sia sul piano normativo che tecnico. Da una parte, infatti, le regole dovrebbero, almeno in teoria semplificare e favorire l’accesso dei veicoli elettrici al mercato dispacciamento rendendo, nel contempo, rendono tale contributo economicamente vantaggioso. Dall’altra la tecnologia deve poter assicurare ai consumatori di non danneggiare il sistema d’accumulo. Più una batteria viene utilizzata quanto prima dovrà essere sostituita e la perdita di capacità  dipende sia dallo stato di carica massimo che dalla profondità di scarica. È necessario dunque che la ricarica bidirezionale assicuri un vantaggio economico sempre superiore all’usura della batteria.

fonte: www.rinnovabili.it