Bus elettrici alla riscossa: il futuro da Siracusa a Helsinki

L’elettrificazione dei trasporti pubblici può contribuire a diminuire il numero delle automobili circolanti su strada, ridurre il traffico e migliorare la mobilità pubblica. Il primo bus navetta elettrico al mondo in grado di procedere senza conducente in tutte le condizioni meteorologiche si chiama Gacha
Per un futuro più pulito e sostenibile per l’umanità l’energia elettrica da fonti rinnovabili rappresenta un asso nella manica: non solo le auto elettriche si stanno facendo largo per porre fine all’inquinamento dell’aria dovuto ai combustibili fossili, ma pian piano anche moto, scooter, camion e soprattutto bus elettrici iniziano a popolare le città di gran parte del pianeta. L’elettrificazione dei trasporti pubblici, fenomeno soprattutto cinese ma sempre più globale, può contribuire a diminuire significativamente il numero delle automobili circolanti su strada, ridurre il traffico e migliorare la mobilità pubblica.
Non si tratta solo di autobus elettrificati, ma anche di mini-bus a guida autonoma. Il primo bus navetta elettrico al mondo in grado di procedere senza conducente ad una velocità massima di 40 km/h e guidare con tutte le condizioni meteorologiche si chiama GACHA. Prodotto dalla giapponese MUJI, in collaborazione con Sensible 4, società finlandese specializzata nella produzione di autoveicoli autonomi a tecnologia all’avanguardia, è stato testato per la prima volta con successo ad Helsinki.
Sensible 4 ha fornito la tecnologia di autoguida avanzata, come il sistema di navigazione dotato di GPS ad alta precisione, che funziona tracciando una mappa digitale, come su una ferrovia invisibile ma con la possibilità di cambiare percorso, a seconda delle richieste degli utenti. Anche il perfetto rilevamento ostacoli, grazie ad una pila completa di sensori lidars, radar e visione a 360 gradi, consente una guida autonoma tutto l'anno, persino con le condizioni meteorologiche più avverse. Ed è forse questa la vera conquista, dato che finora le cattive condizioni climatiche avevano sempre dato problemi.
MUJI si è dedicata al design del veicolo, rendendolo funzionale e confortevole per l’utente, che si caratterizza per la mancanza della parte anteriore o posteriore, ispirandosi ad una capsula giocattolo. I sedili interni seguono infatti la forma morbida arrotondata dell'autobus, creando più spazio per i passeggeri, che dispongono di 10 posti a sedere, 6 in piedi ed un agile accesso per le persone a mobilità ridotta. La cintura luminosa a LED funge invece sia da faro di illuminazione che da espositore per le sue comunicazioni di intenzione.
Un'altra immagine del Gacha
Sarà dunque un nuovo tipo di trasporto pubblico, futuristico ma soprattutto più sicuro, non impattante sull’ambiente, con la possibilità di ricarica veloce senza fili e accessibile a tutti, raggiungendo anche le zone extraurbane più isolate, collegandosi perfettamente con gli altri servizi di trasporto esistenti. Dopo il primo test drive a Helsinki, GACHA ha iniziato a girare nella città finlandese di Espoo, fino ad essere completamente operativo anche a Hämeenlinna, Vantaa e appunto Helsinki. Con lo sviluppo della prima flotta GACHA entro la fine del 2019, l’obbiettivo è quello di integrare le navette auto-guidate nei sistemi di trasporto pubblico entro il 2021, e stabilire partnership con città pionieristiche in Europa e nel resto del mondo.
"Lo sviluppo di GACHA è iniziato quando il team di Sensible 4, che all'epoca lavorava con la prima generazione di autobus robotizzati, ha notato che non funzionavano affatto in caso di leggera pioggia, per non parlare delle tipiche nevose condizioni invernali in Finlandia", spiega Harri Santamala, CEO di Sensible 4: "La tecnologia di guida completamente autonoma non era ancora arrivata. La maggior parte delle auto con guida autonoma può funzionare solo in condizioni climatiche ideali e su strade ben segnalate. Questo è ciò che Sensible 4 è riuscita a cambiare attraverso test ripetuti nelle impervie condizioni invernali della Lapponia finlandese".
Ma per mezzi avveniristici e mezzi pubblici elettrici a guida autonoma non occorre andare troppo lontani. All’estremo opposto del vecchio continente, nella nostra Siracusa, è nato infatti Eco-34, un bus elettrico creato dalle mani di geniali artigiani di provincia: Giuseppe Ferrazzano e suo padre Giacomo, della Genius automobile Italia, azienda familiare specializzata nei trenini elettrici che ora si dedica anche ai piccoli bus. “È pronto per la presentazione. Abbiamo investito oltre 2 anni di lavoro e costruito da noi tutto quello che era possibile”, spiega orgoglioso Giuseppe: “Si è poi collaborato con fornitori italiani. È in fase di omologazione, ma siamo sulla linea del traguardo”.
La famiglia Ferrazzano lavora da tempo nel settore a Siracusa con la Tecnicar, costruendo trenini elettrici (che circolano non solo in Sicilia, ma anche in Europa), delle golf car e in passato hanno anche realizzato una city car, esposta nel 2012 al Motor Show di Bologna: “Purtroppo un progetto che abbiamo dovuto accantonare per problemi di omologazione e soprattutto di capitali necessari per portare avanti l’investimento”.
Il bus elettrico siciliano Eco 34
Ma con tenacia ora si scommette sui bus elettrici: “Eco-34 ha un motore di 30 kW, con batterie al piombo, ma si possono installare quelle al litio. La velocità massima è sui 50 km/h, porta 34 passeggeri di cui 9 seduti ed è presente la pedana per le persone diversamente abili”. Il costo? “Siamo sui 200mila euro. Può essere acquistato da tutti, poi è chiaro che si tratta di un veicolo che si può integrare all’interno della flotta della mobilità pubblica. Si può impiegare negli itinerari di parchi e siti turistici”.
Nel nostro Paese, Siracusa è stata una delle prime città italiane a investire sui bus elettrici per la mobilità urbana, con una flotta di sei veicoli. Piccoli grandi passi che danno davvero un segnale di cambiamento, dalla Sicilia alla Finlandia.
Andrea Bertaglio
fonte: www.lastampa.it