Questa mattina una rappresentanza del Comitato ha dato luogo
ad un Flash Mob davanti a palazzo
Broletto, in Perugia, sede della Giunta Regionale dell’Umbria. Era stata convocata per le 09:30 la
conferenza di servizi regionale che doveva analizzare la richiesta di Color
Glass circa il rinnovo dell’autorizzazione AUA.
Abbiamo poi appreso, dagli organi d’Informazione, del rinvio, di quella conferenza di servizi, aperta da oltre un anno, che ancora non è riuscita
ad esprimersi per il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale, funzionale
all’emissione in atmosfera dei fumi
combusti, residui della lavorazione dei rifiuti fangosi provenienti da Ferrara.
Il Comitato chiede da oltre tre anni la
delocalizzazione di questa azienda,
classificata, “Insalubre di prima classe”, dall’Istituto
Superiore di Sanità. La legislazione vigente, stabilisce che le aziende “
Insalubri di prima classe” non possono essere insediate vicino ad abitazioni,
attività commerciali e scuole. Vale forse ricordare, a tal proposito, il recente pronunciamento del Consiglio di
Stato che impone, per tale tipologia di aziende, la delocalizzazione in aperta
campagna lontano da case e scuole,
proprio nel rispetto della legislazione in materia. Allora NON
riusciamo a capire la caparbia determinazione di coloro che, per legge, sono
preposti al controllo sanitario e ambientale del nostro territorio, nel
sostenere, anche con discutibili interpretazioni, la legittimità dell’azienda
ad operare nell’attuale sito, minimizzando il pericolo per la salute di chi
intorno ci abita e ci lavora.
Nel ricordare che Il comitato ha da subito fatto proprie le lamentele dei cittadini, circa i
fastidi sopportati agli occhi e alla gola, oltre all’odore nauseabondo in
concomitanza alle emissioni di fumi grigiastri dai comignoli dell’azienda, ha portato all’attenzione
dell’amministrazione comunale gli abusi edilizi compiuti, ha
prodotto perizie e pareri pro veritate con cui venivano evidenziati i pericoli
per la presenza di sostanze pericolose e cancerogene, ha denunciato l’Usl per un parere non corretto circa la
classificazione dell’azienda, tanto e
vero che poi lo stesso parere è stato ritirato in autotutela dalla stessa Usl, ha evidenziato, ancora oggi, le
mancanze dell’azienda, che, pur in assenza dei rinnovi richiesti, continua ad
operare in una struttura non idonea, così
come anche rilevato dalla stessa Usl, nella lettera dell’11 Novembre
2019, in occasione dell’ispezione del sito operativo, ha
diffidato tutti gli attori, che a vario titolo, sono chiamati a pronunciarsi in
Conferenza di Servizi Regionale. A
questo punto, Il Comitato e tutti i cittadini della zona sud si chiedono :
Perché le Istituzioni
create per la nostra tutela non lo fanno? La risposta la lasciamo alla libera interpretazione di
ognuno, noi, ci limitiamo a sostenere
che NON CI FERMEREMO.
COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA
ALTOTEVERE SUD