“Torino Respira”. Che sia una provocazione o una domanda, una cosa è chiara: a Torino oltre 200 persone si sono unite per trovare una risposta ai problemi legati all’inquinamento, con l’obiettivo di incentivare il miglioramento della qualità dell’aria in città. E lo hanno fatto a partire dall’iniziativa “Che aria tira?”, lanciata da un comitato di cittadini che in questi mesi si è fatto ampiamente conoscere per l’impegno nella promozione di iniziative collettive finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria sul territorio torinese attraverso azioni dal basso, fatte “dai cittadini per i cittadini”.
«Tuteliamo l’aria come bene comune», affermano, perché i livelli di inquinamento oltre i limiti consentiti in città si respirano con preoccupazione tutti i giorni. Lo testimoniano i risultati della prima campagna di monitoraggio effettuata a febbraio 2019, che ha visto l’installazione di campionatori nella città di Torino, nonché piccole provette per il rilevamento della concentrazione di biossido di azoto, uno degli inquinanti più nocivi per la salute.
Perché proprio il biossido di azoto? Poiché rappresenta un inquinante primario presente in ogni fenomeno di combustione, semplice da misurare e che produce effetti nocivi sulla salute. E così che quasi 300 provette sono state installate dai cittadini presso le proprie abitazioni, le scuole o in corrispondenza di un ospedale. Dopo essere state acquistate e distribuite, sono state posizionate nei vari punti sensibili della città e in una fase successiva riportate al Comitato che si è occupato di inviarle in un laboratorio per le analisi.
L’inquinamento in numeri
Per una misurazione più efficace, nella prima edizione dell’iniziativa quattro campionatori sono stati posizionati nei pressi delle centraline ARPA e i risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli misurati nello stesso periodo nelle altre zone della città. Per ottenere una migliore calibrazione, i risultati sono stati confrontati con quelli rilevati a Milano, Brescia e Roma, città nelle quali sono state organizzate contemporaneamente campagne da parte dei comitati locali.
Come emerge dai risultati delle analisi effettuate, il 91% dei siti campionati ha una concentrazione su base mensile superiore al limite di legge (di 40 µg/m3). L’aria rilevata di fronte a tutte le scuole, inoltre, presenta valori tra 2 e 3 volte più elevati del valore raccomandato dall’OMS (20 ug/m3). Per non parlare del fatto che l’analisi preliminare degli effetti sulla salute mostra che solo il 16% dei siti campionati non presenta rischi per la salute secondo i valori della legislazione, mentre il restante 84% mostra evidenti rischi di aumento della mortalità.
Per una misurazione più efficace, nella prima edizione dell’iniziativa quattro campionatori sono stati posizionati nei pressi delle centraline ARPA e i risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli misurati nello stesso periodo nelle altre zone della città. Per ottenere una migliore calibrazione, i risultati sono stati confrontati con quelli rilevati a Milano, Brescia e Roma, città nelle quali sono state organizzate contemporaneamente campagne da parte dei comitati locali.
Come emerge dai risultati delle analisi effettuate, il 91% dei siti campionati ha una concentrazione su base mensile superiore al limite di legge (di 40 µg/m3). L’aria rilevata di fronte a tutte le scuole, inoltre, presenta valori tra 2 e 3 volte più elevati del valore raccomandato dall’OMS (20 ug/m3). Per non parlare del fatto che l’analisi preliminare degli effetti sulla salute mostra che solo il 16% dei siti campionati non presenta rischi per la salute secondo i valori della legislazione, mentre il restante 84% mostra evidenti rischi di aumento della mortalità.
L’iniziativa, nel complesso, ha riscosso una grande partecipazione e, nel mese di novembre, verrà avviata la seconda edizione. Viste le numerose richieste, questa volta la campagna non coinvolgerà solo il comune di Torino ma anche i comuni limitrofi, col fine di ampliare l’area di analisi, individuare nuovi valori degli inquinanti in città e confrontarne le variazioni con quelle dell’anno precedente.
«Quest’anno abbiamo deciso di ampliare l’area di intervento, anche su richiesta degli stessi cittadini dei comuni limitrofi, e di prestare particolare attenzione alle scuole torinesi, nelle quali installeremo 200 provette» ha spiegato Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira, come riportato nel comunicato stampa dell’evento. I risultati del rilevamento, infatti, mostrano che le scuole torinesi rappresentano alcuni tra i luoghi nei quali l’aria è maggiormente inquinata.
«Quest’anno abbiamo deciso di ampliare l’area di intervento, anche su richiesta degli stessi cittadini dei comuni limitrofi, e di prestare particolare attenzione alle scuole torinesi, nelle quali installeremo 200 provette» ha spiegato Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira, come riportato nel comunicato stampa dell’evento. I risultati del rilevamento, infatti, mostrano che le scuole torinesi rappresentano alcuni tra i luoghi nei quali l’aria è maggiormente inquinata.
Sulla base dei valori ottenuti, i cittadini hanno realizzato una mappa interattiva del territorio torinese che indica, in corrispondenza di ogni campionatore, il livello di inquinamento presente. Ma non solo. I prossimi obiettivi saranno un’analisi degli effetti sulla salute attraverso la preparazione di una mappa del rischio realizzata in collaborazione con il Servizio Epidemiologia dell’ASL1 di Roma, la condivisione dei dati con ARPA, Università e Politecnico per un loro utilizzo ai fini di ricerca e di studio oltre allo svolgimento di corsi di formazione per insegnanti e progetti di monitoraggio della qualità dell’aria nelle scuole superiori.