Tre anni di progetto #RePopp al mercato di Porta Palazzo a Torino

















Da una raccolta differenziata al mercato di Porta Palazzo sotto al 50% per arrivare sopra il 75%. E’ questo il primo importante risultato di tre anni di #RePopp, il progetto per la valorizzazione dell’organico, 
il recupero del cibo invenduto e l’educazione ambientale al mercato all’aperto più grande d’Europa. “Un dato straordinario contando la complessità e il numero di ambulanti presenti, circa 260” sottolinea Luigi Vendola dell’associazione Eco dalle Città che coordina il progetto #RePopp. “Un altro dato significativo riguarda il recupero delle eccedenze alimentari. Nel 2017 abbiamo recuperato quasi 56 tonnellate di cibo. Nel 2018 quasi 67. E ad oggi siamo già a 79 tonnellate nel 2019. Tanto cibo che viene redistribuito al momento. E pensiamo al valore economico, calcolando 50 centesimi al chilo, possiamo dire che abbiamo reimmesso in circolo 40 mila euro di frutta e verdura”. 
Mi sono fatto l’idea che questo sia un caso unico al mondo. Per tutte le ricerche che abbiamo compiuto fin ora, non mi pare che esista al Mondo in un mercato all’aperto un intervento che si svolge tutti i giorni, tutto l’anno, organizzato che redistribuisce sul posto la frutta e la verdura invendute e che sia anche un lavoro” sottolinea Paolo Hutter, presidente dell’associazione Eco dalle Città. “Questa non è un impegno che si basa sul volontario ma ora si svolge principalmente sul lavoro. E stiamo lavorando con un appoggio che si sta per concretizzare da parte del Comune di tipo materiale e sostanziale. Cercheremo – ha aggiunto Paolo Hutter – di portare questa esperienza unica al Mondo in sedi europee ed internazionali come la COP25 di Madrid e la Cumbre Social Alternativa in Cile”.
Quando capita che la Città va in giro in Europa, incontriamo altri partner e parliamo di ambiente, si dicono più o meno le stesse cose. Ma quando raccontiamo il progetto RePopp a Porta a Palazzo, ci guardano come se ‘fossimo scesi dalla Luna’ e ci dicono che vorrebbero fare anche loro questo progetto” ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia. “Il progetto è iniziato nel 2016 con l’assessore che mi ha preceduto, poi io l’ho portato avanti. E’ sempre stato fortemente voluto dall’Amministrazione. Noi ci crediamo tanto in questo progetto. Ci crediamo perché ha un valore sociale, morale ed ecologico incredibile. Penso che questo sia veramente il progetto con la P maiuscola. E’ molto complicato per una Città portarlo avanti, anche per motivi burocratici. Devo dire che ce la facciamo anche grazie all’impegno di Sentinelle dei Rifiuti, Ecomori e dei partner (Amiat, Novamont, Sea) dando un importante messaggio alla cittadinanza”.
Il Comune ha ben accettato questa iniziativa. Questo è un lavoro ed è per questo che ci siamo impegnati a sostenerlo fattivamente. Questo lavoro porta avanti una filosofia che dovrebbe essere di tutti. Per questo abbiamo invitato i protagonisti di RePopp a parlare più volte in Comune” ha evidenziato Federico Mensio, presidente della Commissione consiliare Ambiente del Comune di Torino. “Non si tratta solo di non sprecare. Si tratta di capire che stiamo facendo qualcosa di riduzione di qualcosa che neanche dovremmo buttare. E’ da incivili buttare il cibo oggi, più di quanto lo era anni fa. Un altro aspetto è l’opportunità per le persone che sono qua e che stanno lavorando per noi. Abbiamo anche ospitato in Commissione in passato alcuni richiedenti asilo che animavano il progetto, in un momento che le persone arrivate in Italia correvano il rischio di essere mandati via solo perché non avevano una firma su un foglio (oggi si è avviato l’inserimento lavorativo di alcuni dei rifugiati dell’Africa Occidentale che avevano iniziato l’esperienza Ecomori come volontari NdA)”. 
Sui mercati la raccolta differenziata a Torino c’è da tanti anni” ricorda Marco Rossi, Direttore Servizi Territoriali di Amiat. “Abbiamo iniziato a farla 15 anni fa. Ad un certo ci siamo resi conto che mentre tanti mercati avevano raggiunto percentuali interessanti intorno al 55-60%, a Porta Palazzo eravamo fermi al 30. Ci eravamo convinti che questo mercato fosse ‘un’altra cosa’ per una via della sua intrinseca complicazione, dimensione ed eterogeneità. Nel 2016 ci sono venuti a parlare di questa idea, proponendo il miglioramento della raccolta differenziata dell’organico insieme alla redistribuzione del cibo. All’inizio – racconta Rossi – ero perplesso. Ma vendendo l’entusiasmo di Eco dalle Città, dell’assessorato e dei suoi tecnici, ci siamo convinti. A tre anni di distanza possiamo dire che è stata una storia di successo. E i risultati danno ragione e non ho dubbi che in Europa venga considerata un’eccezione e una perla nel panorama delle iniziative di sostenibilità ambientale”. 
Alla presentazione dei risultati di tre anni di RePopp (che si è svolta sabato 16 novembre 2019 presso il Mercato Centrale) sono intervenuti Massimo Guglielmo e Enzo Tutone della Sea srl che opera a Porta Palazzo. “Una collaborazione proficua con il progetto RePopp” secondo i rappresentanti di Sea che hanno annunciato l’arrivo di nuovi compattatori completamente elettrici che “renderanno ancora più sostenibile” l’iniziativa. 
Infine, Flavia Vigoriti, Business Communication Specialist di Novamont, ha aggiunto: “L’entusiasmo di questo progetto è contagioso. Fin dall’inizio abbiamo creduto nel progetto. Vedere che dopo tre anni i numeri crescono e i risultati sia sociali che ambientali sono sempre migliori è un elemento che ci fa credere ancora di più in RePopp per supportarlo e sostenerlo in futuro. Continuate così perché Porta Palazzo può essere un modello per mostrare all’esterno che recuperare cibo, coinvolgendo persone in difficoltà, non è una follia ma può essere replicabile. Si può fare. Lo abbiamo dimostrato e lo state dimostrando” ha concluso Flavia Vigoriti.
fonte: https://www.quotidianopiemontese.it