Nel coronavirus l'industria vede l'occasione per cancellare i divieti sui sacchetti di plastica
































Questo articolo è stato pubblicato sul New York Times in data 26 marzo 
2020 scritto da Hiroko Tabuchi.

L'industria dei sacchetti di plastica avverte che le borse per la spesa 
riutilizzabili che molti di noi usano al posto appunto dei sacchetti di 
plastica sono cariche di virus, vogliono bloccare  le leggi che vietano 
l'uso dei sacchetti monouso di plastica; scrivono che non vogliono che 
milioni di americani portino borse per la spesa riutilizzabili piene di 
germi negli esercizi di commercio al dettaglio mettendo a rischio il 
pubblico ed i lavoratori. Sostengono che le borse per la spesa 
riutilizzabili sono una minaccia per la salute pubblica.

All'interno dell'articolo c'è il link per accedere ad uno studio 
scientifico finanziato dal Consiglio per la chimica statunitense che ha 
trovato che dette borse riutilizzabili non vengono lavate molto di 
frequente, alla fine consigliano semplicemente di lavare le borse per la 
spesa riutilizzabili, non di tornare ai sacchetti di plastica monouso.

Più avanti nell'articolo c'è un secondo link per  accedere ad un secondo 
studio scientifico degli Istituti Nazionali per la Salute statunitensi 
che hanno trovato che il nuovo coronavirus può rimanare sulle superfici 
sia di plastica, sia di acciaio inossidabile fino a tre giorni, sul 
cartone fino ad un giorno; secondo i sostenitori dei sacchetti monouso 
di plastica, l'usa e getta sarebbe più sicuro in quel caso.

Ci sono i nomi di alcune fondazioni che sono contro regolamenti per 
vietare l'uso di plastiche usa e getta  e che finanziano l'opposizione  
contando sul fatto che con la pandemia in corso la gente è più 
preoccupata per l'igiene che per gli impatti delle plastiche sull'ambiente.


Nadia Simonini
Rete Nazionale Rifiuti Zero