Dove lo butto? Ecco la nuova etichetta ambientale degli imballaggi










Lo studio sul packaging dei prodotti alimentari condotto dall’Osservatorio Immagino di Nielsen e GS1 Italy, fotografa un panorama desolante in cui il consumatore riceve pochissime informazioni sul corretto smaltimento degli imballaggi alimentari una volta divenuti rifiuti (leggi qui l’articolo). Secondo i dati dell’Osservatorio solo un prodotto alimentare su quattro (25,4%) riporta in etichetta le informazioni sul corretto smaltimento della confezione.
Ciò significa che gli altri tre quarti non dicono se e in che modo il packaging del prodotto può essere riciclato o se invece deve essere gettato nell’indifferenziato.

Tuttavia una nuova normativa in tema di etichettatura, entrata in vigore il 26 Settembre 2020 potrebbe portare informazioni più precise ai consumatori. La norma obbliga i produttori ad applicare un’etichetta ambientale su tutti gli imballaggi che vengono immessi in commercio, per facilitarne la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio. Ma fornirà anche informazioni ai consumatori sulla corretta destinazione.
La novità è stata introdotta a fronte del recepimento di due delle quattro direttive del pacchetto sull’economia circolare; nello specifico la Direttiva sui rifiuti e la Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

Solo un prodotto alimentare su quattro riporta in etichetta le informazioni sul corretto smaltimento

Ma quali sono le informazioni che devono essere presenti sulla confezione?

1) la tipologia di imballaggio (scritta per esteso o mediante una rappresentazione grafica) per esempio: flacone, bottiglia, vaschetta, etichetta, lattina.
2) l’identificazione specifica del materiale (codifica alfanumerica ai sensi della Decisione 97/129/CE, integrata eventualmente con l’icona prevista ai sensi della UNI EN ISO 1043-1:2002 (imballaggi in plastica), oppure, ai sensi della CEN/CR 14311:2002 (imballaggi in acciaio, alluminio e plastica), per esempio: Pet(1), Alu(41), Pap(21).
3a) la famiglia di materiale di riferimento e l’indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o indifferenziata (vedi disegno 1).

Oppure

3b) indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o indifferenziata) e, nel caso si tratti si raccolta differenziata, indicazione del materiale di riferimento.

CONAI per supportare le imprese, ma anche i cittadini, nel comprendere le novità della normativa ha pubblicato interessanti Linee Guida che indicano, anche graficamente, come potrà essere strutturata un’etichetta ambientale:
Disegno 1

Ogni produttore è libero di comunicare le informazioni previste sull’imballaggio nella forma grafica, e nell’ordine che più ritiene opportuno. Restano solo preferibili alcune indicazioni rispetto ai colori da utilizzare: Blu per la carta, Marrone per l’organico, Giallo per la plastica riciclabile, Turchese per i metalli, Verde per il vetro, Grigio per l’indifferenziato.
L’etichetta ambientale va prevista per tutte le componenti separabili manualmente del sistema di imballo: si considera separabile manualmente una componente che l’utente può separare completamente e senza rischi, dal corpo principale con il solo utilizzo delle mani e senza dover ricorrere a ulteriori strumenti e utensili.
Le informazioni potranno essere riportate sulle singole componenti separabili oppure sul corpo principale dell’imballaggio o ancora sulla componente che riporta già l’etichetta e rende più facilmente leggibile l’informazione da parte del consumatore finale; è prevista tuttavia la possibilità di soluzioni digitali come QR code e apposite APP qualora la tipologia di imballaggio non permettesse un’etichettatura chiara.

Le altre informazioni che possono essere volontariamente apposte sull’etichetta ambientale riguardano:
Le indicazioni al consumatore per supportare la raccolta differenziata
Le informazioni aggiuntive sulle caratteristiche ambientali dell’imballaggio (asserzioni di riciclabilità, asserzioni di contenuto di riciclato e/o asserzioni dei relativi marchi di certificazione dei contenuti di riciclato, adesione a CONAI o ai consorzi di filiera o ad altri sistemi EPR).

Inoltre CONAI fornisce uno strumento online (e-tichetta) che le aziende potranno utilizzare per creare autonomamente l’etichetta ambientale dei loro imballaggi, in conformità ai riferimenti normativi. Lo strumento è disponibile al sito www.conai.org oppure direttamente al sito e-tichetta.conai.org
Si tratta di uno strumento che può essere usato previa registrazione e al suo interno vi sono vari step guidati per creare una corretta etichettatura ambientale.

Ecco quello che potremo trovare in etichetta secondo CONAI che, all’interno del suo sito, propone esempi pratici per i vari prodotti:



fonte: www.ilfattoalimentare.it


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