I risultati
Laptop, tablet, schede a circuiti stampati da computer, cellulari, batterie agli ioni di litio e batterie al piombo. Questi i dispositivi e i componenti chiave contenenti i CRM selezionati per la stesura dello schema di certificazione Cewaste, come spiegato da Otmar Deubzer dell’Università delle Nazioni Unite. E nell’analisi di oltre 60 documentazioni normative, il principale ostacolo e gap da colmare nei prossimi anni è risultato essere l’assenza di requisiti tecnici specifici per la raccolta e il trasporto funzionali al riciclaggio dei CRM.
L’approccio
Per ciò che riguarda, invece, l’approccio generale seguito e i principi che hanno guidato lo sviluppo dei requisiti – come illustrato da Sonia Valdivia del World Resources Forum – fattibilità tecnologica ed economica, verificabilità, raccolta, smistamento e rimozione ottimale dei componenti CRM, sono stati fattori centrali insieme a tracciabilità dei RAEE con i più alti rischi ambientali e sociali.
La struttura dei requisiti
Per quanto concerne le caratteristiche manageriali e di sostenibilità, sono stati analizzati i requisiti legali, il risk management, monitoraggio e ancora comunicazione e sensibilizzazione. I requisiti strettamente tecnici hanno riguardato invece le precondizioni necessarie a livello strutturale, ovvero ricezione, gestione e stoccaggio presso strutture di raccolta e trattamento, trasporto, bonifica, rimozione dei componenti con CRM e trattamento finale.
Il sistema di controllo
Yifaat Baron dell’Oeko-Institut ha invece mostrato gli strumenti creati per controllare l’adeguatezza ai requisiti richiesti per la certificazione. Lo schema Cewaste prevede essenzialmente due parti:
il sistema di garanzia, che specifica regole e procedure da seguire per i vari attori coinvolti nell’implementazione dello schema;
il sistema di verifica, sviluppato invece per supportare i processi affrontati all’interno del sistema di garanzia, dalla verifica degli impianti non rispondenti ai requisiti richiesti da CEWASTE, alla preparazione degli operatori per questi audit.
Il sistema di garanzia a sua volte opererà su tre livelli:
quello delle regole, ovvero il quadro di funzionamento dello schema e degli organismi di certificazione Cewaste;
quello dei processi, ovvero le regole, i modelli e le linee guida che supporteranno l’audit degli impianti nel corso della certificazione;
quello della valutazione, ovvero le regole e i modelli per la revisione dei risultati dell’audit e degli esiti sulla certificazione.
Scenari futuri
Federico Magalini, amministratore delegato di Sofies UK, ha illustrato il potenziale scenario dopo l’implementazione di Cewaste, dichiarando che “a livello legislativo potrebbe essere interessante l’introduzione di un obbligo legale per il recupero e il riciclo dei CRM insieme ad un incentivo economico che ne garantisca la fattibilità per gli operatori”.
La presentazione dell’approccio seguito da Cewaste, progetto finanziato da Horizon 2020 e portato avanti da Erion e il WEEE Forum, l’associazione europea dei Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE, è disponibile a questo link.
fonte: economiacircolare.com
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