«Nel 2015 ho deciso di costruire per me e mia moglie questa abitazione a Supersano, nella quale tuttora viviamo, con l’uso di materiali ecosostenibili», racconta l’imprenditore bioedile Emilio Sanapo, fondatore dell’azienda. «Ho voluto sperimentare su di me per primo questo sistema innovativo fondato sull’uso della calce/canapa. Il mio obiettivo è proprio quello di non rimanere una goccia nel mare, ma di portare quante più persone possibile a seguire il mio esempio. Se tutti ci impegnassimo sarebbe un vero e proprio toccasana per l’ambiente, anche perché la canapa è un materiale rinnovabile e biodegradabile, cresce in cento giorni e con un ettaro si può costruire una casa».
Emilio Sanapo
L’intento di Emilio e dei suoi collaboratori è quello di promuovere un modo di vivere salutare attraverso la costruzione e la ristrutturazione delle abitazioni facendo uso di materiali naturali che non siano nocivi all’ambiente. La natura è infatti capace di fornirci tutti i mezzi necessari per realizzare case ed edifici che possano durare nel tempo e che siano in grado di fare del bene tanto all’uomo quanto alla natura stessa.In tutto ciò la canapa riveste un ruolo di primaria importanza. Si tratta di una pianta erbacea a ciclo annuale dalla quale si ricavano semi e fibre. Lo stelo legnoso invece contiene una buona quantità di silice e questo la rende resistente al fuoco e alla decomposizione. La miscela che viene utilizzata per la bioedilizia si realizza impastando con acqua la canapa, la calce idrata (un legante) e un eccipiente naturale che ha la funzione di far indurire quest’ultima in un tempo adeguato.
I materiali edili a base di canapa e calce presentano numerose proprietà, positive sia per l’uomo che per l’ambiente. Innanzitutto, le pareti costituite da questi elementi permettono di gestire in maniera naturale l’umidità, che viene mantenuta a un livello stabile intorno al 50-60%. Inoltre, si tratta di materiali isolanti che permettono di creare una barriera contro il calore, isolando sia dal freddo invernale sia dal caldo estivo. Questi fattori garantiscono costi di climatizzazione particolarmente bassi, per quanto riguarda sia i consumi energetici che la manutenzione degli impianti. La miscela di calce e canapa è del tutto traspirante ed esente da condense e muffe poiché, assorbendo la CO2, si viene a creare un clima interno all’abitazione salubre che tende all’alcalino. Inoltre, essa costituisce un materiale da costruzione ideale sia per il basso consumo di energia, sia per il bassissimo inquinamento in fase di produzione, di installazione e a fine vita. È, infine, un prodotto molto durevole nel tempo, a differenza dei materiali da costruzione sintetici che iniziano a presentare fenomeni di degrado dopo pochi anni.
Emilio e i suoi collaboratori lavorano principalmente in Puglia, ma piano piano stanno esportando la filosofia della bioedilizia in tutta Italia, per insegnare a imprese o a persone normalissime come auto-costruirsi e costruire per altri abitazioni in calce/canapa. «Si tratta però – ci spiega Emilio – di una tecnica che solo parzialmente siamo riusciti a diffondere. Un grosso ostacolo è quello culturale: si è poco propensi a mettersi in gioco e a imparare nuovi modi di costruire anche se, nolenti o dolenti, saremo costretti a reinventarci, perché è l’ambiente a imporcelo. La mia speranza è che a livello politico qualcosa si possa muovere, per favorire innanzitutto lo sviluppo di questo tipo di materiali e penalizzare quelli derivanti dal petrolio e, soprattutto, per agevolare la filiera della bioedilizia, costruendo degli impianti di trasformazione della canapa».
fonte: www.italiachecambia.org
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