Stop alla plastica monouso, il 3 luglio si avvicina

La Commissione europea fornisce gli Stati membri alcuni orientamenti sulle norme comunitarie atte a ridurre i rifiuti marini derivanti dalla plastica usa e getta



Entro il 3 luglio di quest’anno gli Stati membri dovranno garantire che determinati prodotti in plastica monouso non saranno più immessi sul mercato comunitario. A stabilirlo è la direttiva UE 2019/904, provvedimento che per la prima volta vieta la vendita di cotton-fioc, posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini realizzati in plastica, nonché alcuni contenitori alimentari in polistirolo espanso. I Ventisette hanno l’onere di recepire la direttiva nei rispettivi ordinamenti nazionali, affinché i relativi divieti entrino in vigore per la data concordata. Per facilitare un’applicazione corretta e standardizzata delle nuove norme, la Commissione europea ha pubblicato stamane alcune linee guida. Orientamenti che riportano alcune indicazioni fondamentali ai sensi del recepimento come ad esempio la definizione di plastica o del monuso.

Come ricorda oggi il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans “La riduzione della plastica monouso aiuta a proteggere la salute delle persone e del pianeta. Le norme UE rappresentano una pietra miliare nell’affrontare il problema dei rifiuti marini. Stimolano anche la nascita di modelli di business sostenibili e ci avvicina a un’economia circolare in cui il riutilizzo precede l’usa e getta”.
Plastica monouso, tra specifiche e definizioni

Le linee guida spiegano definizioni e termini chiave e sono state sviluppate attraverso ampie consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate. Ai sensi della direttiva, la definizione di plastica comprende tutti quei materiali costituiti da un polimero a cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e che possono fungere da componente strutturale principale dei prodotti finali. Ad eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente. Il provvedimento esenta anche vernici, inchiostri e adesivi. Gli orientamenti chiariscono ulteriormente termini quali “polimero naturale” e “modifica chimica” per garantire un’attuazione coerente in tutta l’Unione.

Anche i polimeri plastici biodegradabili e/o a base biologica sono considerate plastica ai sensi della direttiva. Attualmente ,infatti, non sono disponibili standard tecnici ampiamente condivisi per certificare che uno specifico prodotto sia correttamente biodegradabile nell’ambiente marino in un breve lasso di tempo e senza causare danni all’ambiente.

I prodotti in plastica monouso comprendono beni realizzati sia interamente che parzialmente con polimeri plastici. E generalmente destinati ad un impiego unico o per un breve periodo di tempo. Questo significa che sono compresi anche prodotti usa e getta a base di carta con rivestimento plastico.

Per altri prodotti in plastica monouso, come attrezzi da pesca e salviettine umidificate, l’UE ha fissato altre misure di limitazione o riduzione del loro uso attraverso requisiti di etichettatura, schemi di responsabilità estesa del produttore (“principio chi inquina paga”), campagne e standard di progettazione. L’etichettatura di determinati beni dovrà seguire le regole stabilite dal regolamento del 17 dicembre 2020, sulle specifiche armonizzate di marcatura sui prodotti di plastica monouso elencati nella parte D dell’allegato della direttiva (UE) 2019 /904 .

fonte: www.rinnovabili.it


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