In Francia pubblicato il decreto che mette al bando i packaging in plastica dal 2022. In Spagna aperta una consultazione pubblica.
Dopo sacchetti e articoli monouso, il fronte della lotta alla plastica si sposta sugli imballaggi per ortofrutta. A guidare il drappello sono due paesi a noi vicini, Francia e Spagna.
Lunedì scorso, la ministra della Transizione ecologica transalpina, Barbara Pompili, ha firmato - insiemi ai colleghi dell'Economia e dell'Agricoltura -, il decreto legge che vieta, a partire dal 1° gennaio 2022, l'utilizzo di imballi in plastica per il confezionamento di frutta e verdura fresca non trasformata, salvo alcuni prodotti deperibili. Il decreto, che ratifica quanto già stabilito dalla legge quadro varata l'anno scorso sull'economia circolare e la lotta agli sprechi (AGEC), riguarda una trentina di prodotti ortofrutticoli e, secondo le stime del Governo francese, consentirà di eliminare oltre un miliardo di packaging ogni anno. Il provvedimento prevede un'applicazione graduale del divieto, al fine di trovare soluzioni per i prodotti maggiormente deperibili, con l'obiettivo di far sì che che entro il 2026 tutta la frutta e la verdura sia venduta senza imballaggi in plastica. Oggi, il 37% di questi prodotti è confezionato. Il decreto prevede anche un periodo transitorio di sei mesi per smaltire gli stock in magazzino.
Sulla stessa strada si sta muovendo la Spagna, che ha recentemente aperto un inchiesta pubblica sul decreto che riguarda imballaggi e rifiuti da imballaggio, recependo le direttive UE su rifiuti e monouso. Nelle pieghe della bozza di legge c'è anche il divieto di utilizzare, partire dal 2023, imballaggi in plastica per prodotti ortofrutticoli di peso inferiore a 1,5 chilogrammi.
I negozianti dovranno inoltre fornire imballi e buste riutilizzabili e i consumatori potranno portarseli da casa, purché puliti e appropriati all'uso. In aggiunta, nei punti vendita con superficie superiore a 300 m2, i consumatori dovranno essere informati sulle ripercussioni ambientali dell'impiego di packaging e sulla loro corretta gestione a fine vita.
L'utilizzo dei contenitori riutilizzabili viene esteso alle bevande, con applicazione graduale in funzione delle dimensioni del punto vendita, e i rivenditori dovranno implementare un punto per la raccolta dei contenitori monouso usati, che saranno immessi in un circuito (ancora da costruire) con deposito su cauzione (DRS). Viene anche incoraggiata l'installazione di punti di erogazione di acqua nei luoghi pubblici e sancito il bando all'uso di bicchieri monouso in occasione di eventi pubblici.
fonte: www.polimerica.it
#RifiutiZeroUmbria @Cru_rz - #DONA
I negozianti dovranno inoltre fornire imballi e buste riutilizzabili e i consumatori potranno portarseli da casa, purché puliti e appropriati all'uso. In aggiunta, nei punti vendita con superficie superiore a 300 m2, i consumatori dovranno essere informati sulle ripercussioni ambientali dell'impiego di packaging e sulla loro corretta gestione a fine vita.
L'utilizzo dei contenitori riutilizzabili viene esteso alle bevande, con applicazione graduale in funzione delle dimensioni del punto vendita, e i rivenditori dovranno implementare un punto per la raccolta dei contenitori monouso usati, che saranno immessi in un circuito (ancora da costruire) con deposito su cauzione (DRS). Viene anche incoraggiata l'installazione di punti di erogazione di acqua nei luoghi pubblici e sancito il bando all'uso di bicchieri monouso in occasione di eventi pubblici.
fonte: www.polimerica.it
=> #RepairCafe
=> #Twitter
=> #Telegram
=> #Youtube