Serve un quadro normativo UE sul deposito cauzionale

 









L'appello lanciato dalle associazioni europee dei produttori di acque minerali, bibite e da Zero Waste Europe. Senza è difficile raggiungere gli obiettivi della Direttiva SUP.

Le associazioni europee dei produttori di acque minerali e bibite - Natural Mineral Waters Europe (NMWE), Unesda Soft Drinks Europe - insieme con la piattaforma Zero Waste Europe, invitano Bruxelles a riconoscere e valorizzare il ruolo dei sistemi di deposito cauzionale (DRS) nella transizione verso l'economia circolare e a introdurre requisiti minimi da soddisfare nell'ambito della revisione della Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio.
Ribadiscono inoltre l'impegno a collaborare con i decisori politici e con tutte parti interessate nell'attuazione di schemi di raccolta efficienti a livello europeo.

I requisiti minimi chiesti dai firmatari dell'appello dovrebbero basarsi su quelli già previsti per i regimi di responsabilità estesa del produttore, stabiliti nella direttiva quadro sui rifiuti. L'istituzione di linee guida UE dovrebbe anche garantire che l'infrastruttura DRS ricomprenda anche, ove possibile, gli imballaggi riutilizzabili, in linea con gli obiettivi UE in materia di prevenzione e riutilizzo dei rifiuti di imballaggio.


Secondo le tre associazioni, i sistemi DRS sono necessari per soddisfare gli obiettivi ambientali fissati dall'Unione europea, sia nel rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili e riciclabili entro il 2030, sia nel raggiungere i target della Direttiva sulla plastica monouso (SUP), che impone di raccogliere il 90% delle bottiglie in plastica per bevande immesse al consumo entro il 2029 (77% entro il 2025) e utilizzare almeno il 25% di PET riciclato nelle bottiglie a partire dal 2025, per poi salire al 30% nel 2030.

"Considerando le attuali prestazioni dei sistemi di raccolta UE, è improbabile che molti Stati membri riescano a raggiungere gli obiettivi di raccolta previsti dalla direttiva - afferma Nicholas Hodac, direttore di Unesda, associazione dei produttori europei di bevande -. Questo è il motivo per cui sosteniamo la nascita di sistemi di deposito cauzionale ben progettati come una delle opzioni più efficienti per soddisfare gli obiettivi di raccolta e contenuto di riciclato fissati nella direttiva SUP; ma è anche un'opportunità per creare un sistema di recupero a ciclo chiuso capace di garantire che il materiale venga restituito e riciclato in nuovi contenitori per bevande”,
"Attualmente - afferma Patricia Fosselard, Segretario generale di NMWE - la legislazione UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio non affronta in alcun modo il tema del DRS, né garantisce il riciclo in ciclo chiuso per i materiali di qualità alimentare".

NMWE, Unesda Soft Drinks Europe e Zero Waste Europe ritengono che qualsiasi nuovo sistema di deposito cauzionale debba essere istituito sulla base di alcuni principi base per quanto riguarda la copertura geografica, i materiali trattati, la governance, la convenienza economica, gli incentivi ai consumatori e l’accesso dei produttori ai materiali riciclati.

fonte: www.polimerica.it


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