Può sembrare strano, ma il tema dei rifiuti è un osservatorio privilegiato per capire quello che sta accadendo nel nostro paese e nel mondo, che riguarda tutti i cittadini e forse il destino stesso della Terra.
Giovedì 28 luglio, alle ore 21 presso il chiostro del convento di S. Francesco, si svolgerà un incontro-dibattito sul tema Quale verde Umbria? Un’alternativa al piano regionale di gestione dei rifiuti. Interverranno Fabrizio Ercolanelli, di Zero Waste Italy, che parlerà delle Osservazioni al piano regionale rifiuti; Lucio Pala, dell’Osservatorio di Borgogiglione, con un intervento su Discariche e mala gestione dei rifiuti; Francesco Della Porta, di Zero Waste EU, che parlerà de L’alternativa è possibile; Carlo Romagnoli di Isde Umbria Medici per l’ambiente, che risponderà all’interrogativo: Eco-distretto o distretto del cemento?
Ci sono molte cose nell’aria, oltre il riscaldamento globale, l’inquinamento ambientale e la minaccia della salute, in questa torrida estate, anche a Gubbio. C’è il nuovo piano regionale dei rifiuti, che punta tutto sulla realizzazione nel 2030 di un nuovo inceneritore e l’ampliamento delle discariche, facendo fare un balzo indietro di venti anni alle politiche tese alla riduzione dei rifiuti, al loro riciclo e al loro riuso. Dovremo puntare, come vuole l’Europa, a considerare i rifiuti materia prima seconda.
C’è poi la possibilità di bruciare combustibile da rifiuti nelle cementerie (due, unico caso in Italia, nella stessa valle interclusa), che bruceranno 100 mila tonnellate di sostanze di ogni tipo che nessuno potrà controllare e di cui nessuno conoscerà la provenienza.
L’incontro, organizzato da numerose associazioni ambientaliste umbre, mostra come oramai, anche nella nostra regione, esista una rete di comitati collegati tra loro che agiscono localmente ma pensano globalmente a problemi che riguardano ognuno, ma hanno bisogno di risposte collettive da parte di tutti.
Di fronte a questi problemi ci sono diversi atteggiamenti che i cittadini, in prima persona, possono adottare: delegare in maniera irresponsabile, guardare da un’altra parte con indifferenza, oppure prendere coscienza, informarsi, diventare responsabili e impegnarsi per evitare il peggio. La salute e l’ambiente sono beni comuni che vanno difesi attivamente qui a Gubbio, in Umbria, dappertutto, per i nostri figli e nipoti, per le generazioni presenti e future, per evitare che l’emergenza sempre incombente diventi catastrofe.
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