Pubblichiamo con piacere questa analisi di uno storico attivista dei comitati ambientalisti livornesi che si è sempre battuto per soluzioni che avessero al centro del sistema salute e ambiente. La sua analisi è molto simile a quella che facemmo in questo articolo. Aamps è un'azienda storicamente strutturata sulla gallina dalle uova d’oro, vale a dire la discarica di Vallin dell’Aquila. Con la discarica arrivavano tanti soldi, oltre che tanti rifiuti pericolosi da tutta Italia, che poi entravano a loro volta nel bilancio comunale, oltre a permettere anche una gestione clientelare dell'azienda. In mezzo alle vacche grasse sono state operate scelte scellerate di esternalizzazioni dei servizi (vedi spazzamento) e avanzamenti contrattuali che ora ingessano totalmente la struttura aziendale. Dalla discarica però continua a colare percolato e l'azienda ha poi continuato a spendere soldi per la sorveglianza e la manutenzione per evitare un disastro ambientale, ma senza avere più introiti. Chiusa la discarica si è progressivamente creato un buco di bilancio dovuto a due principali questioni:
1. La mancanza di una strategia industriale diversa dal bruciare rifiuti, diventata sempre meno conveniente dopo la diminuzione dei famigerati incentivi Cip6
nelle nostre bollette, previsti per chi produce energia da fonti
rinnovabili (e gli inceneritori in Italia sono considerati tali!). A
questo si è aggiunta anche la restituzione di oltre 4 milioni di euro al
GSE (Gestore Servizi Energetici).
2. La non riscossione di crediti sulla
Tia accumulati più che altro da grandi e piccole imprese poi fallite, a
cui si aggiungono le difficoltà a riscuotere i crediti da caserme e
altri enti dello Stato. Ma questo aspetto sulla morosità su cui TUTTI si
soffermano come unico problema, viene solo dopo al vero problema
strutturale di Aamps che infatti, come dimostra l'analisi qui sotto, era
in difficoltà da almeno 15 anni perché strutturata su un ciclo dei
rifiuti desueto, inquinante e ora nemmeno più conveniente.
Se non si dicono queste cose non si
capisce quale siano le vere responsabilità politiche e le arretratezze
culturali di coloro che ci hanno governato negli ultimi 20 anni.
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