Solo
un terzo dei RAEE viene gestito dalle filiere legali del riciclo. Tutto
il resto alimenta un commercio illegale e ambientalmente insostenibile
Le cifre del riciclo dei RAEE sono poco incoraggianti: solo un terzo
dei rifiuti elettrici ed elettronici è gestito nel modo corretto. Lo
sostiene Pascal Leroy, segretario generale del WEEE Forum, che ha
presentato il rapporto finanziato dall’Unione europea e intitolato
“Countering WEEE Illegal Trade”. La ricerca è stata presentata ieri a
Roma, durante un workshop dei Consorzi Ecodom e Remedia.
I dati dicono che, nel 2012, il 35% dei
RAEE dismessi da aziende o da privati è stato gestito dai sistemi
ufficiali di raccolta e riciclo: soltanto 3,3 milioni di tonnellate contro i 9,5 milioni totali. Il restante 65% (6,2 mln di tonnellate) è finito in esportazioni, riciclo non sostenibile o smaltimento nell’indifferenziata.
Lo studio ha stimato che oltre 750.000
tonnellate di RAEE finiscono smaltiti in maniera sbagliata e 1,3 milioni
vengono spediti fuori dall’Europa senza documentazione adeguata: circa
il 30% (400 mila tonnellate) è inutilizzabile, ma il 70% è ancora
funzionante. Il dato peggiore è quello che rivela la scorretta gestione di 4,7 milioni di tonnellate di RAEE, il doppio del peso esportato. Parte di questo quantitativo è commercializzato illegalmente nella stessa Europa.
A rimetterci parecchio denaro
è l’industria legale del riciclo, che vede svanire ogni anno tra 800
milioni e 1,7 miliardi di euro. I danni ambientali sono ancora più
preoccupanti: più di 84 mila tonnellate di compressori per frigoriferi
vengono rubate, che valgono un quantitativo di emissioni pari a quello
prodotto da 5 milioni di auto in un anno.
«I RAEE che ogni anno, in Europa, sono
gestiti non correttamente hanno un peso pari ad un muro di mattoni alto
10 metri che va da Oslo fino in fondo all’Italia», ha detto Pascal
Leroy. Per ridurre il commercio illegale, il rapporto propone un
“Operational Intelligence Management System” che si occupi di raccolta
dati sui crimini e una “National Environmental Security Task Force” per
l’applicazione di leggi a livello nazionale e internazionale.
fonte: www.rinnovabili.it
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