Potrebbero essere soprannominate ‘Zero Rifiuti Girls‘ e sono due ragazze, una australiana e l’altra americana, che hanno fatto della lotta alla iper-produzione di rifiuti la loro bandiera e che, da qualche anno a questa parte, sono impegnate attivamente a contrastare questo fenomeno consumistico ‘usa e getta’ fin troppo dilagato negli ultimi decenni.
Photo credit: The Rogue Ginger blog
Erin Rhoads è una trentunenne designer australiana che, nella sua casa di Melbourne, non butta la spazzatura da ben due anni e si propone di non farlo nel prossimo futuro. Il nuovo stile di vita ‘plastic free‘
è iniziato per Erin nel giugno del 2013 dopo aver realizzato gli
effetti negativi e devastanti che può avere la plastica sulla sua vita e
sugli ecosistemi. Ha cominciato a non svuotare il contenitore
dell’immondizia per 18 mesi di fila limitandosi ad organizzarsi con un barattolo di rifiuti a suo dire ‘inevitabili’ (etichette, cannucce e ricevute, per esempio).
Tra i semplici mantra che la ragazza suggerisce tramite il suo sito web The Rogue Ginger ed i social networks ci sono gli evergreen “riduci, riutilizza, ricicla“,
applicabili in tutte le situazioni e semplici da seguire per quasi la
maggior parte dei casi. Consiglia inoltre di pensare alle alternative
possibili riguardo all’acquisto di un qualche bene e di considerare il ciclo di vita del prodotto. Tutte indicazioni utili che, elencate, suonano quasi come dei moderni comandamenti ai quali sarebbe molto saggio attenersi:
- Non bere o comprare acqua in bottiglia.
Non avrai altra acqua all’infuori di quella del rubinetto, mi viene da
aggiungere (sempre che rimanga pubblica e di qualità ingeribile)
- Investi in oggetti riutilizzabili piuttosto che in prodotti monouso
- Sostieni gli agricoltori locali e mangia prodotti di stagione
- Ricicla e smaltisci i rifiuti elettronici in modo corretto
Per le necessità alimentari Erin suggerisce giustamente di acquistare cibi sfusi
e di avere con sè un proprio contenitore in cui raccoglierli, in
particolare dei vasetti di vetro da riempire, svuotare e riempire di
nuovo e così via. E’ uscita dal tunnel della cosmesi artificiale
a beneficio delle proprietà ‘truccanti’ delle barbabietole. Il
dentifricio lo auto-produce così come le creme ed il collutorio mentre
lo spazzolino di legno, qualora dovesse essere per forza di cose buttato, può divenire parte del compost.
I vestiti li compra solo se prodotti con materiali naturali quali il
cotone e la lana e, quando non servono piu’, li dona anziché buttarli.
Da ultimo, Erin cerca di acquistare oggetti di seconda mano e, cosa ancora piu’ importante, ha messo al bando la plastica risparmiando soldi e traendone un giovamento in termini di dimagrimento e bellezza della pelle. Noi vogliamo crederle.
Photo credit: stylist.co.uk
L’altro caso sul quale è interessante soffermarsi è quello di Lauren Singer, ventiquattrenne newyorkese che, tramite il suo blog Trash is for Tossers, documenta e condivide da un paio d’anni la sua vita senza produrre rifiuti: “Ci sono due semplici misure da adottare per ridurre i rifiuti: la prima è la valutazione, ovvero osservare la propria vita quotidiana; la seconda è la transizione, cioè ridimensionare e smaltire le cose inutili” afferma la lungimirante americana.
A parte le difficoltà iniziali, in cui
la ragazza non aveva la minima idea su come realizzare tutti i prodotti
di cui necessitava e che risolse con un pò di pazienza e molte ricerche, ha raggiunto il suo obiettivo di una vita senza sprechi trovando il modo giusto in cui applicarla su se stessa. Innanzitutto comprando cibo senza imballaggi e ‘ricomponendo’ gli scarti degli alimenti anziché buttarli.
Gli abiti che compra e che indossa sono usati, a meno di poche
eccezioni, ed il suo guardaroba lo definisce “essenziale”. Il suo stile
di vita influisce positivamente non solo su se stessa ma anche sulle
persone che la circondano. Amici e familiari hanno cominciato ad
adottare piccoli accorgimenti nella quotidianità traendo ispirazione
dall‘esempio della ragazza.
Dalla coscienza ambientale di Lauren
sono scaturite anche una capacità lavorativa ed un’idea imprenditoriale
che probabilmente non sarebbero mai emerse altrimenti: la fabbricazione
dei prodotti di prima necessità a rifiuti zero
e la loro commercializzazione tramite il suo blog. Possiede inoltre
una società, da lei fondata, che produce prodotti detergenti sostenibili ed organici semplice ed efficaci. “I
prodotti della The Simply Co. sono completamente vegetali e contengono
soltanto gli ingredienti di eccellente qualità. Il nostro primo articolo
è un detergente fatto di tre ingredienti, sicuro per il corpo, per la
casa e l’ambiente e non vediamo l’ora di espandere la nostra linea di
prodotti“, afferma rassicurante Lauren.
Sia Erin che Lauren rappresentano due
modelli di vita da cui apprendere e da prendere a esempio per le scelte
quotidiane e responsabili di ciascuno di noi. Per citare un grande ed
illuminato personaggio della storia contemporanea tutt’oggi
attualissimo: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” (Mahatma Gandhi, 1869-1948)
Photo credit: ZeroViolenza.it
fonte: http://www.menorifiuti.org