Ecodom: «I Raee più interessanti saranno raccolti e trattati separatamente per facilitare il recupero»
Non solo le cosiddette “terre rare”, ma anche cobalto, antimonio,
grafite, tantalio, oro, argento, platino e rame. Tutte materie prime
“critiche” in quanto sempre meno disponibili in natura e – al contrario –
sempre più richieste all’interno dei moderni processi industriali, con
conseguente (e grande) valore economico. Si tratta di materiali presenti
in abbondanza all’interno dei Raee – i rifiuti da apparecchiature
elettriche ed elettroniche – ma che ad oggi non recuperiamo con la
giusta efficienza.
Allo stato attuale – specificano da Ecodom, Consorzio italiano per
il recupero e riciclaggio degli elettrodomestici – nei Paesi UE vengono
generate ogni anno circa 9,9 milioni di tonnellate di Raee; di questo
quantitativo, appena il 30% è avviato a una corretta procedura di
trattamento, riuso e riciclo, mentre la percentuale di recupero delle
materie prime preziose e rare non supera l’1%.
Per incrementare tale performance, a dir poco deficitaria, e
auspicabilmente ridurre l’estrazione delle materie prime critiche
vergini, è stato formulato il bando di gara internazionale Critical Raw Material Closed Loop Recovery –
che ha visto confrontarsi progetti provenienti da Italia, Germania,
Regno Unito e Turchia – e ha infine decretato 3 vincitori: a vincere
sono stati i progetti presentati dalle aziende britanniche Axion
Consulting e Re-Tek e dall’italiana Ecodom.
Il bando, promosso da Erp – European recycling platform in
collaborazione con Wrap, Earn, Wuppertal Institute e Ktn (con il
contributo finanziario di Life – Comunità europea) si pone l’obiettivo
di raggiungere entro il 2020 un incremento del 5% nel recupero dai Raee
delle componenti critiche: grazie al finanziamento accordato, i tre
progetti selezionati entreranno da questo mese nella fase di
sperimentazione che ne valuterà l’applicabilità e la sostenibilità su
larga scala e che si concluderà il 30 giugno 2018.
«Ecodom è davvero orgogliosa di poter contribuire all’opportunità di
incrementare il tasso di recupero delle materie prime critiche dai Raee –
commenta Luca campadello, Projects & researches manager del
Consorzio – L’idea vincente del progetto è semplice: i dispositivi più
interessanti (cellulari e smartphone, videogiochi, Pc, tablet,
videocamere) e i dispositivi riutilizzabili saranno raccolti e trattati
separatamente dal resto delle apparecchiature per aumentare la
concentrazione dei materiali critici e facilitarne il recupero».
I test di raccolta e recupero delle materie prime critiche sono la
prima tappa in un progetto del valore di 2,1 milioni di euro e della
durata di tre anni e mezzo: i risultati della fase di sperimentazione
saranno alla base delle nuove linee guida in materia di raccolta,
trattamento e riciclo dei Raee in tutta Europa.
fonte: http://www.greenreport.it