Oltre 5mila tonnellate di Co2 e in meno in atmosfera,
riduzione del consumo idrico pari al 9,1 per cento e materie prime
composte dal 54 per cento da carta da riciclare. Questi i risultati
della produzione sostenibile di Lucart Group, pubblicati nell’undicesima
edizione del rapporto di sostenibilità 2015, che verrà presentato al
pubblico durante la fiera Ecomondo di Rimini.
“In Lucart essere sostenibili significa creare valore duraturo – afferma
Massimo Pasquini, amministratore delegato Lucart Grou – non solo per
l’azienda e i suoi azionisti, ma anche per i dipendenti e le loro
famiglie, per le comunità in cui operiamo e per i nostri partner, siano
essi fornitori o clienti. Questo è stato reso possibile grazie al
passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, privilegiando
l’utilizzo di fibre recuperate, in grado di preservare l’ambiente e
garantire lo sviluppo delle comunità locali, senza rinunciare alla
qualità dei nostri prodotti” .
Queste le performance derivanti dall’attività del Gruppo Lucart,
fotografate dal rapporto di sostenibilità 2015, consultabile
integralmente nel sito web www.lucartgroup.com.
Materiale di recupero: nel 2015 i maceri selezionati, provenienti sia
dalla filiera industriale sia dalla raccolta domestica, hanno raggiunto
il 54% del totale delle materie prime lavorate negli stabilimenti del
gruppo
Trasporto su rotaia: dal 2013 Lucart ha raddoppiato (da 572 a 1154) il
numero di vagoni con uno specifico programma di mobilità sia per le
merci in entrata sia per le merci in uscita dallo stabilimento di
Diecimo, con una riduzione sensibile del traffico e delle emissioni
inquinanti tipiche del trasporto su gomma pari a 483 tonnellate di Co2e
in meno emesse in atmosfera.
Riduzione consumo idrico: grazie all’aumento della quantità di acqua
riutilizzata nel processo produttivo e alla riduzione dei fabbisogni per
il processo produttivo stesso, nel 2015 Lucart ha ridotto del 9,1% (vs.
2014) il consumo idrico per tonnellata di carta prodotta. Anche il
consumo di vapore, un’altra risorsa ampiamente utilizzata per
l’asciugatura della carta, si è ridotto rispetto al 2014.
Nel 2015 il ricorso a fonti energetiche alternative rinnovabili ha
permesso di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 1.500 tCO2e in
totale. Nello specifico i due impianti fotovoltaici realizzati uno nel
territorio di Capannori (2011) e l’altro nello stabilimento di Avigliano
(attivo dal 2013), hanno permesso di evitare l’emissione in atmosfera
di 935 tCo2e. Tra gli interventi specifici realizzati nel 2015 nello
stabilimento di Diecimo (Lucca) si segnalano l’installazione di lampade a
led e l’installazione di un inverter su un pulper di macchina, con una
conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 98
tCo2e.
Le centrali di cogenerazione alimentate a gas metano degli stabilimenti
di Porcari e di Castelnuovo di Garfagnana, che coprono interamente il
fabbisogno energetico e generano un surplus che viene immesso in rete,
unitamente ad altri interventi di riduzione dell’utilizzo di gas metano e
vapore, hanno permesso di evitare 3600 tCo2e in atmosfera, rispetto il
2014. Tale risultato è stato reso possibile anche grazie alla
realizzazione del primo Impianto di cogenerazione con EcoRecupero
integrato. Il progetto di recupero dei fumi della turbogas per
l’asciugatura diretto della carta, nel 2015 ha permesso una riduzione
del fabbisogno di gas metano pari a oltre 2 milioni di metri cubi.
Tutti questi interventi, unitamente alle altre azioni, hanno consentito
di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 5mila tCo2e.
Quasi 2 miliardi di cartoni per bevande recuperati, circa 900mila alberi
salvati, che sarebbero stati necessari per la produzione
dell’equivalente quantità di carta da fibra vergine, oltre 52mila
tonnellate di Co2e evitate, grazie al mancato smaltimento in discarica
dei cartoni per bevande. Questi gli effetti positivi sull’ambiente
raggiunti nel triennio 2013-2015 dal progetto Fiberpack, fiore
all’occhiello di Lucart Group che testimonia la piena applicabilità dei
principi dell’economia circolare al settore tissue
fonte: http://www.ciaccimagazine.org