Il Calendario a Impatto zero e il Ciclocalendario giungono quest’anno alla dodicesima edizione. E nell’anno in cui la bicicletta festeggia duecento primavere
non potevamo non ripercorrere un po’ di storia di questo fantastico
mezzo tutt’altro che obsoleto, anzi… Come affermato dai tanti ciclisti
che si radunano spontaneamente fin dal 1992 negli incontri spontanei di Critical Mass, la bicicletta è il mezzo di trasporto del futuro.
Una storia iniziata il 5 aprile 1817, giorno in cui il barone Karl Drais presenta pubblicamente la Draisina
che è considerata la prima bicicletta. Nata quindi sotto il segno
dell’ariete e si può dire abbia fatto propria del segno la
caratteristica di non riuscire a stare mai ferma.
Dalla Draisina tante le evoluzioni alla ricerca di
maggiore manovrabilità e velocità. Così, dopo le prime versioni in cui
la trazione avveniva attraverso la spinta dei piedi a terra, vengono
implementati i pedali e differenziate le dimensioni delle ruote. Nasce
nel 1866 la Penny Farthing, sicuramente più evoluta ma non proprio il massimo in termini di sicurezza.
Il cammino prosegue e qualche anno dopo vede la luce la Safety Bicycle con dimensioni più pratiche e l’inserimento dei freni che rendono la bicicletta un mezzo più sicuro.
Un nuovo grande passo viene fatto poi con
l’implementazione dei copertoni di gomma gonfiabili che aumentano di
molto la stabilità.
Verso fine dell’Ottocento arriva l’introduzione del meccanismo della ruota libera e si tentano così i primi record di velocità.
Nel 1937 finalmente giunge il deragliatore
che permette il cambio del rapporto in corsa, fino a quel momento
effettuato a mano e costringendo a fermate forzate anche i campioni del
Giro d’Italia e del Tour de France.
Si susseguono così nuovi modelli che nascono per
impieghi su terreni diversi e per nuove competizioni sportive, mentre il
peso va alleggerendosi grazie all’impiego di nuovi materiali per il
telaio, passando dall’acciaio all’alluminio e alla fibra di carbonio.
Dalla fine del secondo millennio ad oggi le nuove
tecnologie incalzano. Viene introdotto un motore elettrico per agevolare
la pedalata nei momenti di maggiore sforzo e infine si affaccia
l’elettronica con computer e sensori che rendono la bicicletta un mezzo
di trasporto smart.
Ma le nuove tecnologie e il digitale non scalzano del
tutto i modelli tradizionali che convivono sulle strade affianco alle
smart bike perché la bicicletta è un mezzo di trasporto che diventa un
tutt’uno con chi la inforca rispecchiandone il carattere e la filosofia di vita.
Ciclofficina.net contribuisce alla diffusione della cultura di mobilità sostenibile attraverso il Calendario a Impatto Zero
con immagini evocative, organizzato con spazi sufficienti per annotare
appunti e, oltre alle consuete informazioni su lune e segni zodiacali,
date e ricorrenze (non sempre scontate) molto in libertà, a volte
incomprensibili, curiose ma anche utili.
Il Ciclocalendario invece,
da ritagliare e portare in borsa o in tasca, è organizzato su cicli di
ventotto giorni come il calendario lunare a cui è ispirato. Utile in
agricoltura per organizzare le semine, per controllare la ciclicità
delle maree, il ciclo mestruale… e per ogni altro tipo di lunaticità
Buon 2017 a impatto zero!
fonte: http://comune-info.net