Una nuova ricerca mostra come per le aziende agricole sia possibile ridurre i pesticidi aumentando la produzione e i profitti
Tutte le aziende agricole potrebbero ridurre significativamente il loro uso di pesticidi senza danneggiare produzione e profitti. Ad affermarlo è un nuovo studio che mostra come sia possibile vincere la doppia sfida di una produzione agricola sostenibile accanto alla sicurezza alimentare.
Che i pesticidi e i trattamenti chimici in genere
non siano essenziali al settore agricolo, lo aveva già dichiarato l’ONU
meno di un mese fa, con un rapporto che accusa le
grandi multinazionali dell’agribusiness di negare i rischi sanitari e
ambientali legati all’uso di questi prodotti. Per gli autori del rapporto, Hilal
Elver, relatrice speciale per il diritto all’alimentazione, e Baskut
Tuncak, relatore speciale sulle sostanze tossiche, “l’uso sempre
maggiore di pesticidi non ha niente a che vedere con la riduzione della fame
nel mondo”. Gli esperti ONU non si sono nascosti dietro giri di
parole, accusando direttamente i pesticidi di causare “effetti
catastrofici sull’ambiente e sulla salute umana” e produttori di portare
avanti una “negazione sistematica dei danni”.
A sfatare il mito della
necessità degli antiparassitari sintetici è oggi anche la ricerca pubblicata nella rivista peer-reviewed
Nature Plants, che ha analizzato l’uso di pesticidi, la produttività e la
redditività in quasi 1.000 aziende agricole in tutta la Francia. I
risultati sono stati sorprendenti: tagliando i pesticidi di almeno due quinti,
il 94% delle aziende agricole non solo non ridurrebbe la produzione ma potrebbe
addirittura incrementarla.
“I nostri risultati sono abbastanza coerenti con la
relazione delle Nazioni Unite” ha commentato Nicolas Munier-Jolain,
dell’Istituto nazionale francese per la ricerca agricola, e tra gli autori del
nuovo studio. “Ma [la ricerca] non significa che i pesticidi siano inutili o
inefficienti”, quanto piuttosto che è possibile un cambiamento
vantaggioso per tutti.
Lo studio comprende una simulazione di una
transizione diffusa di tutte le aziende a sistemi più efficienti. “Abbiamo
stimato che l’uso totale di pesticidi potrebbe essere ridotto del 42% senza
effetti negativi sulla produttività e la redditività nel 59% delle aziende
agricole della nostra rete nazionale. Ciò corrisponde ad una riduzione
media del 37, 47 e 60% dell’uso di, rispettivamente, erbicidi, fungicidi e
insetticidi”. Il risultato più eclatante riguarda gli insetticidi: livelli
più bassi si tradurrebbero in una maggiore produzione nell’86% delle aziende
agricole, mentre il resto la manterrebbe inalterata.
fonte: www.rinnovabili.it