Plastica degli oceani riciclata per bottiglie di detersivi - A seguire nota di Enzo Favoino

Sara' presente sul mercato nel 2018


















Per ridurre la plastica che inquina gli oceani (12,7 milioni di tonnellate all'anno, secondo Greenpeace), un sistema è recuperarla e riciclarla in bottiglie per detersivi. E' l'idea che ha avuto il colosso statunitense dei detersivi Procter Gamble: la nuova bottiglia del suo detersivo per piatti Fairy è fatta al 100% di plastica riciclata, e al 10% di plastica recuperata dagli oceani. La "Oceans Plastic Bottle", realizzata insieme all'azienda americana del riciclo TerraCycle, arriverà sul mercato nel 2018, con un primo stock di 320.000 bottiglie.
"Come numero 1 del detersivo liquido per piatti al mondo - ha spiegato la vicepresidente di Procter Gamble, Virginie Helias - vogliamo utilizzare Fairy per aumentare la consapevolezza sulla situazione critica del nostro oceano e sulla importanza del riciclo. I nostri consumatori tengono molto a questo tema, e usando la plastica degli oceani speriamo di mostrare che le opportunità sono infinite quando ripensiamo il nostro approccio ai rifiuti". Procter Gamble utilizza in media il 40% di plastica riciclata nei propri contenitori, togliendo 8.000 tonnellate di materiale all'anno dalle discariche.

fonte: www.ansa.it

Di seguito la nota di Enzo Favoino

Mi riferisco qui a quella sulla bottiglia fatta da plastica recuperata dagli Oceani 
 
La cosa ha certo il merito di amplificare ulteriormente l'attenzione verso un problema che sta esplodendo in tutta la su drammaticità . Inoltre, richiama l'impiego di tecnologie (densificazione/estrusione) che stiamo promuovendo come strategia transitoria per affrontare il problema del plasmix. Dunque, bene, anche se i numeri già  ad una prima valutazione (320.000 flaconi nella prima partita, con solo il 10% di plastica recuperata dal mare) sono infinitesimi rispetto alla portata globale del problema, e dunque la cosa ha più il sapore di una strategia di marketing, che punta ad intercettare l'attenzione mediatica al tema dell'inquinamento dei mari.

Attenzione tuttavia alla individuazione di meriti e responsabilità : come Piattaforma BreakFreeFromPlastics, che raccoglie ben 800 Organizzazioni in tutto il mondo, e come Rethink Plastics che ne è una articolazione europea, abbiamo iniziato ad esercitare i "Brand Audits" (Classificazioni di Marca): in altri termini, quando promuoviamo i Clean Up, le giornate di pulizia delle spiagge, prima di mandare tutto a recupero o smaltimento, facciamo una analisi di quanto abbiamo raccolto, stilando le classifiche dei marchi più ricorrenti - avete già capito a cosa punta: a mettere in risalto quali sono i marchi maggiormente responsabili della dispersione di plastica nell'ambiente, per farli sentire responsabili e prendersi dunque 'impegno a cambiare le loro strategie industriali e in particolare le scelte sugli imballaggi.

Bene, qui sotto la classifica dell'ultimo Brand Audit che abbiamo condotto, potete trarre le conclusioni da soli, nelle prime 10 posizioni c'è anche chi vuole fare il flacone con la plastica recuperata in mare. 
Dunque: e' importante produrre qualche flacone di detersivo a partire dalla plastica raccolta in mare, ma ancora più importante cercare di fermare lo sversamento continuo di plastica in mare e sulla terraferma (la strangrande parte della plastica marina deriva dalla terraferma)  da parte di quello stesso qualcuno ;-)

Altrimenti, sembra la tela di Penelope, continuamente tessuta e disfatta. Ma con la differenza che in questo caso la magnitudo dello sfilacciamento (la plastica riversata nell'ambiente) è ben superiore a quella della tessitura (il flacone realizzato con una parte di quella plastica)




Enzo Favoino Scuola Agraria del Parco di Monza
Scientific Coordinator, Zero Waste Europe
Zero
                                Waste Europe
Phone: +39 335 355 446
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