Compostaggio domestico

l compostaggio é una tecnica caratteristica dell’agricoltura organica che mi ha sempre affascinato. Come é noto, la fertilitá del terreno é legata all’humus. Esso é infatti in grado di fornire alle piante tutti gli elementi nutritivi di cui queste hanno bisogno per il loro sviluppo. In natura l’humus si forma attraverso i naturali processi di decomposizione della sostanza organica (come avviene nel sottobosco). Nei terreni coltivati, dove le sostanze organiche vengono asportate con i raccolti, l’humus deve essere apportato artificialmente dall’uomo. Questo é possibile attraverso il compostaggio, una tecnica che riproduce i processi naturali di decomposizione e che puó avvenire a livello industriale oppure domestico utilizzando semplicemente, in questo caso, gli scarti di cucina.
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Ho visto le prime compostiere in Inghilterra, sia a Braziers Park, dove ne avevano alcune in plastica, che a Lower Shaw Farm, dove invece erano autocostruite con pallet in legno. Qualcuno scava semplicemente una buca nel terreno e la riempie degli scarti a disposizione. Di compostaggio abbiamo parlato anche con Antonio De Falco alla Fattoria dell’autosufficienza durante un corso di agricoltura sinergica. Antonio proponeva il compostaggio del non fare, nel senso che suggeriva soltanto di ammassare una certa quantitá di materiale (umido e secco) nelle giuste proporzioni per un determinato periodo di tempo e aspettare che la natura facesse il suo corso, senza piú intervenire rivoltando il tutto per areare e facilitare i processi di trasformazione. All’inizio questa idea non mi convinceva, ma poi ho finito per accettarla, soprattutto per mancanza di tempo!!
A casa all’inizio ho utilizzato la compostiera di plastica fornita gratuitamente dal Comune qualche anno fa. Poi quando ho iniziato ad aggiungere agli scarti di cucina anche quelli degli ortaggi raccolti nei campi e letame fornito dai vicini, ho preferito costruire delle compostiere in legno con pallet riciclati. In questo modo ottengo dell’ottimo terriccio e humus che reintegro periodicamente nel terreno.
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Ad affascinarmi é il poter vedere personalmente l’intero processo di nascita, crescita e raccolta delle piante coltivate o spontanee, per poi tornare ad ottenere una sostanza da restituire al terreno in un circolo virtuoso che idealmente, ma anche praticamente, rinnova la fertilitá della terra, senza impoverirla.
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In questo processo che dura diversi mesi sono due gli aspetti piú tangibili: il calore che si crea durante la trasformazione della sostanza organica accumulata (il cumulo é caldo, lo si puó percepire appoggiandoci le mani), ed in una fase piú avanzata la comparsa di un gran numero di lombrichi che si nutrono delle sostanze in trasformazione e contribuiscono in modo determinante alla creazione di humus.
Non sono un grande esperto di compostaggio ma l’esperienza diretta fatta é sufficiente ad apprezzare la magia della vita che sta in esso.

fonte: https://solatiaorganicfarm.wordpress.com