Nel rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente cinque approcci accademici a confronto per costruire modelli di sostenibilità
A quarant’anni dall’avvio della politica ambientale europea, il bilancio di SOER 2015 aveva rilevato come gli importanti successi delle politiche per la riduzione delle pressioni ambientali in molte parti d’Europa, oltre agli effetti diretti sull’ambiente, avessero contribuito anche a guidare l'innovazione, favorire la creazione di nuovo lavoro e migliorare la qualità della vita degli europei.
Lo stesso SOER 2015 aveva però concluso che sarebbe stato necessario andare oltre i miglioramenti incrementali delle prestazioni ambientali per realizzare trasformazioni strutturali nei sistemi centrali e ottenere "profondi cambiamenti nelle istituzioni dominanti, pratiche, tecnologie, politiche, stili di vita e pensiero".
Pur sottolineando che i cambiamenti richiedono una partecipazione diffusa e consapevole di tutti gli attori sociali, il ruolo della politica e delle istituzioni pubbliche resta essenziale nel sostenere la sperimentazione e la conoscenza, la focalizzazione dei problemi e le azioni relative.
Su queste premesse il Rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente "Prospettive sulle transizioni verso la sostenibilità”, di marzo 2018, ha raccolto e messo a confronto cinque documenti redatti da comunità accademiche che affrontano il tema delle transizioni verso la sostenibilità adottando approcci specialistici: socio-ecologico; socio-tecnico; socio-economico; di valutazione integrata; orientati all'azione.
Si tratta di studi che partono da prospettive analitiche diverse che il Rapporto si propone di mettere in relazione tra loro per contestualizzare il problema e valutare quale potenziale orientamento possono offrire per il policymaking e la governance delle transizioni e trasformazioni di sostenibilità.
Come evidenziano anche i singoli studi del Rapporto, i sistemi sono legati in modo complesso a posti di lavoro e investimenti, politiche e istituzioni, norme sociali e tradizioni. Proprio queste interconnessioni indicano che è molto difficile ottenere i cambiamenti e le riforme necessarie attraverso azioni settoriali o parziali.
In ognuna delle cinque prospettive i documenti esplorano il background concettuale e la comprensione di come avvengono i cambiamenti sistemici, presentando i punti di forza e di debolezza delle varie prospettive e le loro implicazioni per la governance.
Questi diversi tipi di interazioni sono poi modellati in IAM (modelli di valutazione integrati) che integrano le diverse discipline e obiettivi per sostenere il processo decisionale politico per il contrasto al cambiamento climatico e la risposta alle tante sfide di sostenibilità globale.
Tali modelli includono il complesso delle interazioni tra elementi chiave umani e sistemi ambientali, come la crescita delle popolazioni e la produzione economica, le innovazioni tecnologiche e i cicli globali di carbonio e acqua.
Includono anche collegamenti su larga scala, ad esempio da livello globale a sub nazionali, e la valutazione delle conseguenze economiche che possono verificarsi.
fonte: http://www.arpat.toscana.it